venerdì 26 giugno 2009

Vauro, ossia variazioni sul tema CENSURA in Italia

Non c'è(nsura) pace per il povero Vauro, reo di disegnare troppo esplicitamente: dopo essere stato sospeso dalla Rai per le vignette su protezione civile e piano casa in relazione al terremoto in Abruzzo, e dopo essere stato snobbato dalla Bignardi, ora è stato epurato dallo stesso giornale che ironizzava sull'episodio precedente, definendolo allora "l'uomo più censurato d'Italia". Se non è coerenza questa...

Sembra che l'ultima vignetta del disegnatore sia stata fatta sparire per motivazioni di stile e buon gusto. Mah... Tutti i gusti sono gusti, c'è a chi piace la democrazia pura e chi invece non devia mai dai gusti più classici, tipo fragola e limone, nocciola e stracciatella, pd e pdl, una leccata di qua, una leccata di là per mantenere l'equilibrio sennò casca tutto il gelato, un bavagli(n)o per evitare di sporcarsi ecc ecc...

Dato però che questo è un blog onnivoro e grezzotto senza stile né buon gusto, io metto qui la vignetta incriminata, i link alla protesta di Vauro e alla risposta del direttore de Il Corriere della Sera, e, tanto per gradire, anche una vignetta qualsiasi sullo stesso argomento regolarmente pubblicata all'estero (in basso), poi ognuno si fa la sua idea.

Certo però anche Vauro è davvero incorreggibile! Tutto sto accanimento terapeutico (terapia d'urto, per intenderci) per risvegliare la libertà d'opinione ed espressione in un paese che considera la satira un crimine contro l'umanità e dimostra la massima indulgenza invece per i tanti, troppi furbetti di ogni tipo, intrallazzoni, disonesti, bugiardi patologici, razzisti, puttanieri e cultori dei sette vizi capitali in genere... matita sprecata! Il coma è irreversibile, stacchiamo la spina?

PS: riguardo all'ultimo paragrafo, ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale! Se, per ipotesi, certi nostri esponenti politici pensassero che stia alludendo a loro, sarebbero in errore e dovrebbero considerare l'ipotesi di avere una severa sindrome da "coda di paglia".

giovedì 25 giugno 2009

L'osteria del tricolore

Azzeccatissima! Chi è, un novello De Andrè? Non lo so, comunque complimenti per la musica, il testo (che ho provato a trascrivere qui di seguito) ed il video.



"Buonasera e benvenuti all'osteria del tricolore,
fra puttane, fumo, sputi, girotondi, insulti, e cori;
un tempo era Benito il cuoco, adesso è suo nipote,
resta uguale l'appetito delle pance sempre vuote.
Rassicurante senso di gestione familiare!

Tanto per cominciare vi consiglio il minestrone
di campagna elettorale e piante a rischio d'estinzione.
Se leggete gli ingredienti non lasciatevi ingannare:
sono sì facce scadenti ma non vanno mai male.
A scelta c'è il passato in piatti nuovi da portata,
niente male anche se è roba riscaldata!

Lei, la Storia, che ritorna come l'aglio...

Poi la lista vi propone, per restare sul leggero,
carne d'importazione in salsa verde o al pepe nero.
Oltreoceano provan sfizio a farla ai ferri o affumicata,
qua da noi, è un mio giudizio, la sua morte è affogata!
Per gli amanti del piccante c'è un capretto al chili indiano,
non si sappia quanto piace al Vaticano!

Non per vanto ma a far torte dicon che siamo i migliori,
ma il nostro p(i)atto forte è fra giuristi e imprenditori:
paciughi diplomatici, bugie oltre carnevale e ai più golosi torte,
paradiso fiscale! Col secchio di giustizia lo spumante con il botto,
alla salute! Ve lo offrono al G8!

Arrivederci a presto all'Osteria del Tricolore,
tanto il cibo, il vino, il resto, si fan presto a digerire!
Anche se ora avete pance e bocche pronte ad un conato,
ritornerete qui da noi a ricominciare!

Buonasera e benvenuti all'osteria del tricolore,
fra puttane, fumo, sputi, girotondi, insulti, e cori..."

mercoledì 24 giugno 2009

Rassegna Stampa Riprovevole

L'informazione ultimamente segue strade strane e modifica i destini dei popoli in barba alle censure governative: mentre in Cina gli utenti di twitter sono già pronti a boicottare il lancio del nuovo filtro con cui il Governo vorrebbe dotare i personal computer per filtrare l'accesso alla rete, la scorsa settimana i social networks hanno aggirato il muro di silenzio e dato notizia al mondo intero della brutale repressione delle contestazioni popolari dopo le votazioni in Iran. Da noi? E' la stessa cosa: il maggiore tg nazionale non parla dell'ultima inchiesta a luci rosse che coinvolge il nostro Premier. In compenso, ne parla tutto il resto del mondo.
No Global?

E mentre i No Global sono sempre più indecisi se recarsi in Abruzzo per contestare il G8, dato il perdurare delle scosse sismiche, Bertolaso rassicura i leader mondiali: la struttura che li ospiterà è sicura e comunque non ci sono rischi di un nuovo evento distruttivo. Le sue parole hanno scatenato il panico negli abitanti dell'Aquila, memori delle rassicurazioni che precedettero il 6 aprile! Nel frattempo, il centro della città è ancora solo una passerella per politici con grande sprezzo del pericolo: non si sa mai, capitasse loro una domanda o qualche fischio fra capo e collo...
Capitani Coraggiosi

E di coraggio ne ha da vendere la Brambilla, neo Ministro del Turismo, che manda all'estero una bella cartolina che la ritrae tutta commossa col papi (quello biologico, non quello politico) mentre si esibisce in un impeccabile saluto fascista. La Brambilla ha smentito (ma va? ormai è lo sport nazional-ista), dicendo che stava solo salutando la folla. Con queste precise parole: Italiaaaani!
Memento Negare Semper!

Concludo con le parole con cui il nostro Premier ed i suoi alleati della Lega hanno commentato queste notizie: è tutta una montatura. Per una volta, ci credo sulla parola!


(Vignetta di Vadelfio)

martedì 16 giugno 2009

Rassegna Stampa Renitente

In questi giorni il nostro Governo sta decidendo se equiparare tutti i siti internet alle testate giornalistiche, e vincolarli a sottostare all'obbligo di rettifica entro 48 ore per qualsiasi contenuto contestato, pena multe salatissime ed anche la detenzione. Speriamo che il ddl venga rifiutato da Napolitano, altrimenti le prossime rassegne stampa (se ci sarà ancora la stampa) dovrò inciderle sulla buccia delle arance che mi porteranno gli amici in visita al carcere.

Quindi, intanto che il Presidente della Repubblica pensa, corro a commentare le notizie della scorsa settimana finché sono in tempo!

L'Italia, volente o nolente, si avvia verso il ripristino delle centrali nucleari. E' iniziata una grande campagna per convincere i recalcitranti italiani che si tratta di una forma di energia assolutamente priva di rischi, per cui ora le stufe delle nostre case sono alimentate a pellet radioattivi: ogni focolare domestico diventerà un piccolo termovalorizzatore nucleare, con indubbi vantaggi economici ed ecologici dato che, con la casa fosforescente, nessuno avrà più bisogno di accendere la luce di notte.
M'illumino d'uranio

Dopo un lungo silenzio, D'Alema ritorna a parlare e adotta le strategie di Berlusconi, imitandone le sublimi gaffes: analizzando l'attuale situazione politica, invita l'opposizione a prepararsi alle scosse. Vabbè che gli elettori di sinistra hanno la tremarella tutte le volte che D'Alema apre bocca, ma questa immagine tellurica è proprio di cattivo gusto in un paese dove ancora migliaia di persone vivono nelle tendopoli. Purtroppo, però, una sola metafora non basta, D'Alema è uomo di cultura, ha letto Calvino e ci tiene a farcelo sapere: parlando di Berlusconi, lo ha definito un leader dimezzato. Già che c'era, poteva anche parlare del rondista rampante e l'opposizione inesistente!
Acculturato!

E restando in tema di gaffes, il nostro gaffeur de femme più famoso non poteva essere da meno! Durante una cena con Tronchetti Provera, Berlusconi attacca il solito disco lamentandosi delle continue accuse che gli rivolgono stampa, oppositori e congiurati vari, e sbotta: "mi hanno detto di tutto, manca solo che mi dicano che sono gay!". Come se ci fosse stato qualche dubbio residuo sulle inclinazioni sessuali del Premier, dopo il Noemi-gate e le foto delle ninfette desnude a Villa Certosa... Comunque, di fronte a cotanta smentita, la comunità omosessuale tira un sospiro di sollievo: che culo!

Nonostante la bella notizia, gli omosessuali non hanno comunque vita facile in Italia: non basta il gay pride per raggiungere la parità, in un paese dove una ex velina ha il potere di cancellare ogni riferimento agli omosessuali dalle pagine del sito del Ministero delle (IM)Pari Opportunità, mentre il principale partito d'opposizione perde l'ennesima occasione di dimostrarsi nei fatti un partito veramente progressista e liberale.
In&Out? In Italia solo out!

In contrapposizione alla colorata kermesse del gay pride, stanno per partire le ronde nere, da non confondere con gli aggraziati volatili che tornano ciclicamente dall'Africa annunciando la primavera nei nostri cieli: questi si fregiano di aquile ma sono bipedi, si aggirano in branchi, e se fosse per loro rispedirebbero a casa pure quelle clandestine delle rondini! Eppure le ronde nere sono forse l'unica cosa di colore scuro che potrà rimanere in un'Italia sempre più razzista e sempre più criticata, tanto da Amnesty quanto dalle associazioni umanitarie e dall'Unione Europea.
Il Futuro? Lo vedo nero!

Una scarrellata completa delle principali notizie della scorsa settimana non sarebbe completa se non parlassi anche di Gheddafi, in visita a Roma. In soli tre giorni è riuscito a trattarci da invasori sconfitti dimenticandosi aiuti e generose sovvenzioni, propinarci lezioni di etica politica e parità sessuale, schivare domande e contestazioni per il suo regime dittatoriale, accusare gli USA di essere dei terroristi senza dire una parola sulla strage di Lockerbie e altre simpatiche manifestazioni di orgoglio libico, mandare in tilt il traffico ed i protocolli ufficiali, esaurire la pazienza di Fini, spaccare il PD (vabbè, questo è facile) e ripartire salutato festosamente dal nostro Premier.
Un colpo di calore, un miraggio? No, è tutto vero!


(Vignetta presa da Mantrablog)

lunedì 15 giugno 2009

Piange il telefono, e un po' anche il blogger!


Dove non c'è libertà non può esserci legalità (P. Calamandrei)
Una frase che ha senso anche letta al contrario, ed esprime bene le mie preoccupazioni per l'attuale situazione socio-politica italiana, per cui l’ho scelta per il cartellone con cui ieri mattina, all'ultimo appuntamento del Caterraduno in piazza a Senigallia, mi sono ritrovata con alcuni altri bloggers locali a manifestare il nostro dissenso per il ddl sulle intercettazioni, che ingabbia la magistratura ed imbavaglia l'informazione.

Ne parlano anche Andrea e Quilly, che raccontano come i conduttori della nota trasmissione radiofonica ci abbiano totalmente ignorato ed evidenziano come la stragrande maggioranza della gente ci guardasse come dei fenomeni da baraccone o strani arredi urbani, squadrandoci, fotografandoci, osservando i cartelli senza dire nulla né mostrare una reazione, una smorfia, un dialogo... Anestesia da sovraesposizione alle polemiche? Forse.
Effettivamente pure io non ne posso più di assistere alle sterili bagarre in cui naufraga la politica e, con essa, la società italiana. Però, quando entrano in gioco le libertà fondamentali di uno stato democratico, tutti i cittadini dovrebbero sentire il dovere (non il diritto) di informarsi e prendere posizione.

Riassumendo il senso del ddl sulle intercettazioni, la magistratura avrà il diritto di usufruire delle stesse solo se non procederà contro ignoti e qualora sussistano gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, esclusivamente nei luoghi dove si abbia la certezza che vengono commessi reati e per un massimo di due mesi. MAI, quindi, dato che in presenza di tutti i requisiti elencati sopra si procederebbe direttamente all'arresto!
Per l'Associazione Nazionale Magistrati, questa legge porterà alla "morte della giustizia penale in Italia". Dello stesso avviso tutti gli "operatori di giustizia", dai poliziotti ai magistrati: l'unico risultato, affermano, sarà l'impossibilità di assicurare alla giustizia i criminali.

Inoltre, le intercettazioni autorizzate e tutti gli altri atti investigativi o processuali non coperti da segreto non potranno comunque più essere pubblicati. In tal modo, i cittadini non potranno sapere più nulla, per esempio, di eventuali cause per corruzione o associazione mafiosa che, a puro titolo ipotetico, coinvolgessero esponenti del Governo... se non a processo concluso, ossia dopo svariati anni (e alcune legislazioni).
Secondo il CSM, si tratta di norme palesemente incostituzionali, del resto basta leggere l'art. 21 della nostra carta costituzionale. Anch'essa, tuttavia, è nel mirino da tempo e, prima o poi, verrà radicalmente modificata e resa "inoffensiva".

Ma tornando al ddl e come se non bastasse, chiunque potrà obbligare la stampa ed i siti internet (senza alcuna distinzione, quindi blog, forum e social networks inclusi) a pubblicare integralmente eventuali rettifiche ai loro contenuti entro 48 ore, per non incorrere in pene detentive ed economiche esorbitanti. Indipendentemente dal tipo di redazione e canale di diffusione, dal tipo di contenuto, o dalla fondatezza della richiesta.
Ad esempio, se un blogger scrivesse che durante una certa trasmissione un certo avvocato/parlamentare non sia riuscito ad usare altre argomentazioni al di fuori di uno sprezzante ma poco esaustivo "va là va là va laaaà", ed un qualsiasi commentatore dissentisse, dichiarando che l'avvocato in questione ha usato argomenti estremamente convincenti essendo in realtà la reincarnazione di Cicerone, il blogger sarebbe obbligato a pubblicare la rettifica entro due giorni o a pagare qualcosa come 10.000 euro.
Praticamente, io e il direttore de La Repubblica avremmo le stesse responsabilità e gli stessi obblighi. Che onore. Anzi, che onere! Ma va là va là va laaaà!!!

Sarà un ddl retroattivo? Boh, speriamo di no. Intanto, i blogger dovranno limitarsi alle ipotesi e ripassare tutti i congiuntivi ed i condizionali, oppure pubblicare esclusivamente contenuti privati (oggi volevo andare al mare, invece sono andata al lavoro, stasera esco con gli amici, eccovi le foto mentre bevo una piña colada, e mentre smaltisco la sbronza vi narro i miei turbamenti esistenziali...)
Brrr...

Tornando alla realtà, si tratta di un provvedimento irresponsabile e liberticida che, in qualsiasi altro paese civile, avrebbe visto giornalisti e semplici cittadini scendere in piazza per giorni. Da noi, si è avuta solo qualche sporadica manifestazione di dissenso, primo vero flop dell'organizzatissimo complotto eversivo matrimonial-mediati-comunista in atto nel nostro paese.

Ma allora che bisogno c'è, mi chiedo, di scomodare tutto il Parlamento ed il Presidente della Repubblica, per un provvedimento che non serve?? Quando la gente ha paura di tutto ma è indifferente al boicottamento della giustizia e della libertà, quando i giornalisti si auto-censurano e perfino quelli di Caterpillar (Ca-ter-pil-lar!!! Radio Rai, quelli di Libera, della giornata del risparmio energetico e di tante altre iniziative, mica lo Zoo di 105, Notte d'Amore o altre trasmissioni radiofoniche dedite al puro intrattenimento), trascurano l'occasione di fare libera informazione, anche solo con un brevissimo accenno ai nostri cartelli, resta solo una cosa che può fare la differenza: internet.

Non ci hanno imbavagliato, non ancora, per cui finché possiamo spargiamo la voce, associamoci, firmiamo le petizioni, chiediamo aiuto all'estero, animiamo le manifestazioni e le notti bianche, sempre però tenendo d'occhio la casella della posta (elettronica)!

giovedì 11 giugno 2009

Una montagna di balle

Una montagna di balle: una metafora usata per indicare una quantità enorme di falsità madornali che qualcuno, dagli amici spacconi ai potenti di turno (e ai media al loro servizio), prova a rifilare al soggetto osservatore.

In Italia, però, si associa anche ad un'immagine letterale: migliaia di eco-balle, che di ecologico non hanno altro che il nome, sbandierate dal nostro Governo come la soluzione del problema dello smaltimento dei rifiuti e che, invece, hanno portato ad un vero e proprio disastro ecologico.

Riprendendo la notizia dell'inchiesta sull'inceneritore di Acerra, ne approfitto per segnalarvi il documentario "Una Montagna di Balle", autoprodotto da alcuni giovani attivisti ambientalisti e girato dal 2003 al 2009, per svelare i retroscena della cosiddetta emergenza rifiuti in Campania: 15 anni di gestione straordinaria, commissariamenti, militarizzazioni e sospensioni delle normali attività di controllo e verifica dello Stato, che hanno bruciato enormi quantità di denaro pubblico e lasciato un'illimitata libertà d'azione a speculatori sospettati di collusione con la mafia. Senza risolvere un bel nulla, anzi.

Perché? Secondo gli autori del documentario, attualmente in fase di ultimazione, "il più grande disastro ecologico dell'Europa occidentale" è stato creato e mantenuto ad arte, al solo scopo di trarne profitto. Surprise, surprise. Solo che loro non si limitano alle ipotesi (producendo tutta una serie di prove e testimonianze) alla denuncia, perché esaminano anche possibili soluzioni alternative, dal ritorno alla differenziata ed al riciclaggio ai modelli proposti da altri paesi.

Una volta finito e reso pubblico, il documentario sarà liberamente riproducibile, ma chi fosse interessato a sostenere la produzione può prenotare una copia del documentario (alla modica cifra di 7 €) seguendo le indicazioni riportate nel blog apposito, dove si possono anche trovare molte altre informazioni sul film, gli autori, approfondimenti, fonti eccetera.

Insomma, turiamoci il naso, ma teniamo bene aperti gli occhi!


lunedì 8 giugno 2009

Szero Tituli (Tossici)

Da oggi, terminata la tornata elettorale, potrebbero esserci alcune rivelazioni interessanti. Forse non avremo solo la conferma ufficiale che Kakà, dopo mille smentite, è stato ceduto al Real Madrid (con buona pace dei tifosi-elettori): secondo un articolo dell’economista Tonino Perna, docente di sociologia economica all’Università di Messina, potremmo assistere ad un clamoroso peggioramento delle notizie sullo stato di salute del nostro sistema bancario!

Effettivamente, a credere alle rassicurazioni del nostro Governo, il sistema bancario italiano sarebbe pressoché l’unico, in un contesto di crisi finanziaria mondiale, rimasto solido ed immune da rischi. Parola di Berlusconi, che ha più volte smentito perfino il proprio Ministro dell’Economia Tremonti. Insomma, l’Italia sarebbe una (pen)isola felice in un mare tempestosissimo, in cui i sistemi economici occidentali sono naufragati (mi riferisco all’Islanda in bancarotta ed alle repubbliche baltiche ad un passo dal baratro) oppure navigano in pessime acque, mentre i rispettivi governi cercano di correre ai ripari con piani di nazionalizzazione e/o massicci investimenti di denaro pubblico.

Da noi va tutto bene perché, a detta del Premier, gli italiani sono grandi risparmiatori. E sia, ammettiamo pure che c'abbiamo il braccino corto... ma è possibile, si chiede il prof. Perna, che le nostre siano le uniche banche non contaminate dai cosiddetti Titoli Tossici? Viviamo su un altro pianeta? Forse no, visto che i titoli tossici li hanno trovati un po’ dappertutto anche in Italia, persino nei fondi pensione e negli investimenti che hanno portato interi comuni sul lastrico.

Secondo l'economista, l’Italia non è affatto immune dalla crisi finanziaria mondiale, ma le istituzioni cercano di minimizzare perché il nostro, come tutti i sistemi economici capitalistici (basati sul debito), sopravvive finché non viene meno la fiducia dei risparmiatori nelle Banche e nella capacità dello Stato di far fronte ai debiti (onorando, per esempio, il pagamento dei Bond). Se risparmiatori ed imprese perdessero questa fiducia ed agissero di conseguenza (ritirando i risparmi, evitando nuovi debiti od ulteriori investimenti) il collasso sarebbe inevitabile, perché né le Banche né lo Stato, con un debito sul PIL forse superiore al 108%, hanno i fondi necessari a mantenere in piedi il sistema. Anche il Commissario Europeo Almunia ha recentemente espresso preoccupazione per la tenuta finanziaria di Italia, Grecia ed Irlanda, a causa proprio dell’enorme debito pubblico di questi paesi.

Negare l’evidenza a lungo andare diventa difficile, e quindi già ad aprile il prof. Perna sosteneva che, non appena fosse finita la sfida elettorale (e la necessità di tutelare la fiducia degli elettori), si sarebbe infine ricominciato a parlare, seppur cautamente, di crisi economica. E toh, subito oggi si legge un intervento del Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, che chiede maggior trasparenza per superare la crisi ed interventi per una riduzione del rischio sistemico!

Incredibbile ammisci! Che tempismo!

PS:
il prof. Perna parla anche della Banca d’Italia, quell’organismo pubblico che dovrebbe controllare tutte le banche private ma che, in realtà, è posseduto al 94.6% proprio dai maggiori istituti privati (in testa Intesa-SanPaolo, Unicredit, Ass.Generali ecc ecc): il supervisore in mano ai sorvegliati!
Stando così le cose, si capisce come in Italia il sistema bancario fosse assolutamente fuori controllo già prima della crisi, e come si sia arrivati a truffe incredibili tipo Parmalat, Cirio e tutti gli altri casi in cui i piccoli risparmiatori hanno fatto le spese di un sistema già malato.
Se si considera inoltre che il Governatore della Banca d’Italia agisce in accordo col Governo, si aprono altri inquietanti scenari: un politico-imprenditore che da le direttive ad una superbanca pubblica controllata da grossi interessi privati... cos'altro potrà succedere ancora?

venerdì 5 giugno 2009

Home, Fragile Home

Oggi è iniziata la diffusione del film-documentario Home, realizzato dal fotografo Yann Arthus-Bertrand con la collaborazione di moltissimi altri (fra cui, il noto regista Luc Besson). Non si tratta solo di una serie di riprese spettacolari delle bellezze del nostro pianeta viste dall'alto, ma anche di un manifesto ideologico e una preghiera: l'uomo sta distruggendo il proprio mondo, ma c'è ancora speranza di invertire la rotta, se tutti faremo il possibile per cercare di preservare quello che resta della nostra casa.

Il film è distribuito gratuitamente, grazie ai finanziamenti di un nutrito gruppo di sponsor, e saranno presto disponibili traduzioni nelle lingue più diffuse. Lo scopo non è sbancare al botteghino, bensì rendere gli spettatori consapevoli di ciò che abbiamo inesorabilmente rovinato e di quanto velocemente potremmo perdere anche tutto il resto.

Home si trova da oggi fino al 14 giugno a questa pagina di youtube (più veloce da caricare rispetto al sito vero e proprio, forse perché quest'ultimo è un po' intasato oggi), insieme a molte altre informazioni. Per ora non c'è la traduzione in italiano, ma la versione originale in inglese non è proibitiva e comunque le immagini parlano un linguaggio universale: buona visione e... fate come se fosse casa vostra!


giovedì 4 giugno 2009

Biowashball: a volte ritornano!

Avete più sentito parlare della Biowashball? Io no! Strano, visto il putiferio che si era scatenato fra ardenti sostenitori e numerosi critici. Da una parte, uno stuolo di grillini e casalinghe ne esaltavano l'ecologica bontà contro tutte le macchie, dall'altra fior fior di scienziati e giornalisti accusavano i produttori di infinocchiare la gente con un prodotto privo di qualsivoglia utilità.

Da acquirente ed ostinata utilizzatrice della biopalla, aspettavo con ansia di sapere se avessi preso un granchio oppure potessi annoverarmi nella lista degli audaci innovatori. Invece, dopo aver movimentato parecchi blog italiani con discussioni anche accese, ed aver animato ricerche, pubblicazioni e trasmissioni televisive, per un po' non se n'è saputo più nulla. Puff, sparite! No, non le macchie impossibili, bensì le discussioni su Biowashball e affini.

Le peggiori stroncature erano arrivate dal noto blogger Il Disinformatico (e la sua trasmissione Patti Chiari), da Mi Manda Raitre e da Altroconsumo. Risultato: una bocciatura totale e senza possibilità di redenzione. Secondo i loro test, la Biowashball non solo non avrebbe effetti pulenti, ma potrebbe perfino sporcare (??) e, dato che la si usa senza aggiungere altri prodotti igienizzanti, rendere la vostra lavatrice una bomba batteriologica. Mi chiedo come mai Al Qaeda non ci stia lanciando contro carrettate di kamikaze tutti tempestati di Biowasballs!?!? Mah...

Se veramente i risultati scientifici sono questi, mi chiedo come mai non siano ancora partite (o rese note) svariate denunce contro la casa produttrice e chi commercializza cotale bufala. Il problema è che, al contrario, la questione non è affatto chiusa, anzi sembra destinata a lasciare sostenitori e detrattori arroccati ciascuno sulle proprie posizioni.

Infatti, con buona pace dei test negativi, ci sono moltissime persone che difendono l'efficacia della Biowashball a spada tratta, e liquidarle tutte come degli invasati affetti da incontrollabile idealismo, morbosamente affezionati ad un feticcio e seguaci di uno "sciamanesimo imbellettato di tecnociarle" (secondo la moderata definizione data dal Disinformatico di cui sopra), non mi sembra comunque una spiegazione esaustiva.

Intanto io, che odio i feticci (avevo persino tosato il mio teddy-bear da piccola), continuo ad usare la Biowashball con occhio critico e la mia lavatrice ancora non rigurgita panni sporchi o batteri grossi come noci di cocco... anche se, a mio non-scientifico giudizio, mi sembra che i primi tempi lavasse meglio (la prova del colletto della camicia non mente), ma ho avuto poche occasioni per farla ricaricare al sole come indicato nelle istruzioni... o forse non dura tre anni... o forse mi sto desciamanizzando... boh?

Comunque, è di pochi giorni fa la notizia (assolutamente non pubblicizzata se non fosse per lo sciamanissimo Roberto Scano) che il feticc... pardon, la Biowashball avrebbe ottenuto una menzione speciale ai Well-Tech 2009 Awards, ossia un premio internazionale dedicato alle invenzioni che riescano a coniugare innovazione tecnologica ed eco-sostenibilità.

Insomma, sta Biowashball funziona o no? Non so, la questione è ancora aperta. Chissà, magari un giorno dimostreranno in modo inequivocabile quale sia la tecnica più efficace per lavare senza usare sostanze chimiche, o forse c'era già!

Intanto io non voglio convincere nessuno ad usare la Biowashball o affini, la scelta è vostra (vi sentite sciamani o scienziati?). Però colgo l'occasione per ricordare che una cosa si può e si deve fare: ridurre da subito le dosi di detergente e la temperatura dei lavaggi (tutti i test dimostrano che per pulire i "vestiti di tutti i giorni" basta l'acqua a 30°) perché dobbiamo preservare il globo su cui viviamo, e questa non è una palla!



PS: riguardo alle molte varianti di ecowashball o laundryball, me ne sono fatta prestare una, di quelle apribili con le sferette di ricambio. La confezione ed i siti che la commercializzano parlano di piccole palline di ceramica, trattate ad alte temperature che, a contatto con l'acqua, liberano elettroni creando del perossido di idrogeno dall'effetto pulente ed igienizzante. Insomma, più o meno lo stesso meccanismo della Biowashball. Con la differenza che le sfere all'interno della nuova palla sono garantite efficaci per 60 lavaggi, poi vanno sostituite (mentre quelle all'interno della Biowashball dovrebbero ricaricarsi da sole se esposte alla luce solare per almeno un'ora al mese). Però ci sono due differenze sostanziali: le sferette profumano! E dopo molti lavaggi si riducono di spessore! Allora ne ho presa una e l'ho sbriciolata: non c'è un nucleo centrale, credo si tratti semplicemente di sostanze detergenti compresse (in effetti c'è una lista di "ingredienti" che elenca: higher alkyl sulfate, non-ionic surfactant, silicate, essence, water), ma non essendo una scienziata non dico altro...

lunedì 1 giugno 2009

Rassegna Stampa Raggrumata

(Grazie mille a Quilly per la vignetta)

Piove, Governo ladro? Macchè, è una congiura dell'opposizione, che ha richiamato delle nuvole comuniste e sovversive per rovinare la festa della Repubblica.

Al centro della cospirazione nemica, Al Tappone teme il Trappolone! Un gioco di parole? No, il Premier si sta sfogando con alleati e colleghi per questa incredibile macchinazione che vedrebbe unita contro di lui tutta la stampa nazionale ed estera, faziosamente coordinata dalla sinistra parlamentare (magicamente unita come non mai) e coalizzata con quel covo di infide serpi che è la nostra magistratura. Quale scaltrissimo Machiavelli terrebbe le fila di un tale intrigo? Franceschini! Ahahahahahah....

Berlusconi comunque non lascerà che alcuni "grumi eversivi" gli facciano impazzire la maionese politica e si dichiara pronto a richiamare i cittadini al voto per le elezioni anticipate (salvo poi smentire questa ipotesi, che cosa insolita). Inoltre, restando in argomento culi-nario, a proposito della sua non ben chiarita relazione con la ex-minorenne Noemi Letizia, il Premier dichiara di non avere mai avuto rapporti piccanti con lei. Si vede che preferisce usare la panna, o il miele...

Pure la finanza ed i Governi esteri partecipano al complotto! La Opel non è stata ceduta alla Fiat, bensì al consorzio austro-canadese Magna. Gli operai della Opel si consolano (il piano Fiat prevedeva fino a 10.000 esuberi complessivi, quello Magna "solo" 2.600), ma in Italia ci sono polemiche a non finire: l'opposizione da la colpa al nostro Governo distratto dalle veline, invece Tremonti accusa i Governi di Germania, USA e Russia, ma anche l'industria italiana che non ha chiesto aiuto a Berlusconi. E' proprio il caso di dirlo, è tutto un Magna Magna!

Però gli italiani devono stare tranquilli: nonostante questo attentato da parte di stampa e magistratura, lo Stato c'è! E si sente... dalla puzza! Mentre anche a Palermo si rischia una Napoli-bis con cumuli di rifiuti non ritirati, il termovalorizzatore di Acerra, inaugurato dal premier in pompa magna, è inquinante (in soli due mesi di attività, le emissioni di polveri sottili avrebbero già sforato i valori massimi ben 15 volte) e sotto inchiesta per via della gestione poco chiara da parte della Impregilo (si si, la stessa della crisi dei rifiuti di Napoli, dell'ospedale dell'Aquila, del disastro ecologico della Tav e delle future centrali nucleari). Bertolaso sceglie un approccio originale: si indigna e attacca la magistratura. Chissà a chi si ispira?

Intanto, in un ambiente politico dominato da veline e avvenenti minorenni, una bella forma fisica conta assai più di valori obsoleti quali onestà, integrità, coscienziosità ecc ecc. Brunetta, il ministro tap-model, si scaglia quindi contro i poliziotti panzoni capaci solo di fare da passacarte dietro ad una scrivania. I poliziotti veri, secondo lui, sono quelli che vanno in giro armati di pistola e manganello. A piedi, visto i tagli ai fondi delle forze dell'ordine. Non è che si sbaglia con le ronde? Mah... Nel frattempo i poliziotti vorrebbero arrestare, se non il ministro, almeno le sue dichiarazioni! Inarrestabile Brunetta!

Inarrestabile anche l'uso mediatico del disastrato Abruzzo, dove purtroppo fra le intemperie continuano senza sosta lo sciame sismico e l'invasione dei politici: non si sa quale delle due piaghe stia martoriando di più la popolazione ancora nelle tende. Dopo la proposta di accogliere gli sfollati nelle sue ville, poi accantonata per l'eccessivo affollamento (con tutte le persone già ospiti del Premier, per lo più politici nudi e avvenenti giovani donne disinibite, con comodi voli di Stato), ora il capo del Governo lancia una nuova idea per risollevare il morale dei terremotati: delle belle crociere nel Mediterraneo, dove gli sfollati potranno ammirare in diretta i respingimenti degli immigrati clandestini e consolarsi pensando che in fondo c'è chi sta peggio di loro.