mercoledì 11 novembre 2009

Shantosissimo Matrimonio Indu


Ovvero, come passare un fine settimana festoso e decisamente alternativo in mezzo a illuminate incarnazioni divine, maestri di meditazione yoga, famiglie equosolidali, studiosi di filosofia, fricchettoni di ogni nazione, cantori di mantra, suonatori di strumenti orientali, mercatini di incenso, corone di fiori e profumo di spezie senza dover andare in India. Sì perchè per matrimonio indù intendo proprio una celebrazione d'amore con rituale induista (precisazione necessaria per i miei lettori locali, che potrebbero fraintendere e sfottermi dicendo "eccerto, ciambotta, un matrimonio se fa sempre in du'").

Archiviata la peggiore battuta del secolo, passo a narrarvi questo particolarissimo evento. Partiamo domenica mattina, una rappresentanza di tre donne ed un solo uomo, d'ora in avanti chiamato lo stoico visto che, per colpa dello sciopero delle ferrovie, si è dovuto sorbire 400 chilometri chiuso in un'automobile satura di emozioni estroprogestiniche e chiacchiere! Se non è una prova d'amicizia questa...
Dopo ore e ore di impietosi spetteguless, pioggia, asfalto, soste plin plin, grigia pianura padana e tangenziali bloccate piene di milanesi nevrastenici, arriviamo in albergo. Parcheggiamo passando per un pertugio che ci fa capire il significato della parola "ottimismo" e depositiamo gli scarni bagagli in due camere che incarnano perfettamente lo stile "scalcagned recicling" (ma del resto siamo marchigiani, il nostro motto è "basta che sia pulito"), quindi ci fiondiamo al luogo del raduno.