sabato 28 febbraio 2009

Rassegna Stampa Radioattiva

Non conoscendo affatto la statura di Dio, come giustamente avvertiva De Andrè, non mi metterò a fare facili battutacce sulla scarsa altezza che livella i premier italiano e francese. Altre ben più inquietanti caratteristiche accomunano questi personaggi della politica in un escalation che va dalle battute di bassissimo livello sulle donne (o forse era Sorbonne?) ai piani per reintrodurre le centrali nucleari nel nostro Paese. Pazienza per la volontà popolare che si era espressa nel 1987 contro l'uso del nucleare. Ma si sa, i tempi cambiano, e allora via alla conta fra le regioni: ambarabàciccìcoccò, l'impianto nucleare a chi lo do?
Lettore, inutile che ti nascondi, un-due-tre tocca proprio a TE!

Il Governo però ha molto a cuore la salute dei suoi cittadini, dall'inizio alla fine, tanto che si va avanti a passo di carica per consentire ai politici di decidere anche della nostra dipartita. Come mai tanta fretta? Hanno paura che l'opposizione, dilaniata dalle lotte interne, esali l'ultimo respiro prima di poter ratificare anche questo decreto legge?
"Nessun accanimento terapeutico per le libertà individuali"

E un'altra libertà che se ne va è quella di scioperare: per ora coinvolge solo il settore dei trasporti, ma potrebbe essere esteso anche ad altre categorie di lavoratori. Lo sciopero selvaggio non piace a nessuno e crea un sacco di problemi agli altri cittadini, ma anche il mancato rinnovo dei contratti possono essere una bella scocciatura, soprattutto per la famiglia del auto-aero-ferro-tranviere. Ma c'è una soluzione che mette tutti d'accordo: oh lavoratore scontento, vuoi scioperare senza dare fastidio? Eccoti lo sciopero virtuale: vai a lavorare lo stesso (e per di più non percepisci la paga), però ti concediamo di dire che ti girano un po' le palle.
Almeno ci resta (per ora) la libertà di parola...

Siamo ancora assediati da notizie di cronaca nera e racconti di efferate violenze contro donne e bambini. Il Governo a parole vieta tali odiosi crimini (pensando forse che così non accadranno più) e delega la sicurezza alle ronde di privati cittadini, che oltre al gusto di sentirsi un po' Rambi di periferia potrebbero anche trovare il modo di vendicare qualche piccolo torto privato o addirittura guadagnare dei soldi grazie agli sponsor, idea allettante in tempo di crisi e disoccupazione. Peccato che dall'analisi dei dati emerga una realtà ben diversa: i più pericolosi non sono gli stranieri, bensì gli italiani e la maggior parte delle violenze si consuma in ambito familiare. Non sarebbe il caso di dotare le ronde, oltre di cellulari e radiotrasmittenti, anche di un comodo passepartout? Nessun problema, al Governo hanno pronto l'ennesimo decreto per regolamentare il tutto.
"Caos calmo"

Nessuna delle principali testate d'informazione (si fa per dire) nazionali invece riporta una delle poche buone notizie della settimana, ossia il premio per la libertà di stampa conferito a Berlino dall'Associazione dei Giornalisti Tedeschi al nostro connazionale Marco Travaglio, come riconoscimento del suo impegno per un'informazione autonoma. Certo, considerando che il signore e padrone di Mediaset è anche il capo del Governo e come tale controlla pure la Rai, le speranze di una libera informazione restano appese ad un filo, anzi ad una triplice ragnatela (www).
"L'informazione corre sul filo (del modem)"


(Vignetta presa da Rododentro)

venerdì 27 febbraio 2009

Paragoni Stellari

Ispirata dai commenti alla mia precedente Rassegna Stampa e da una discussione con Diego (graaaazie per i suggerimenti), vorrei buttar lì come ulteriore spunto di riflessione un mini-quissss!

Considerate le tappe tipiche di un'ascesa al potere: immaginate un politico estremamente ambizioso, potente e senza scrupoli. Dapprima fa in modo di creare casini e, ove ciò non fosse possibile, dare risalto via mediatica a problemi sempre esistiti ma che, pompati dai media (usati alla stregua di arma di rincoglionimento di massa), creano la fobia dei "disordini". Contemporaneamente, inizia a demolire la credibilità dei suoi oppositori con tutti i mezzi (leciti e non), presentandosi nel contempo come l'unico in grado di risolvere la situazione, un martire che si immola per amore dei cittadini sull'altare del bene pubblico invece di godersi una meritata vecchiaia di riposo.
I cittadini, bombardati di brutte notizie dai media, vanno talmente nel panico da accettare qualsiasi limitazione della libertà individuale e della giustizia a patto che venga loro garantita la sicurezza.
Per fare ciò, le attuali forze dell'ordine non bastano più (o non sono più avvertite come sufficienti), quindi il futuro despota dispone la creazione di forze aggiuntive a lui assolutamente fedeli dopodiché, al fine dichiarato di riportare tutto alla normalità con la massima celerità, procede ad accentrare nelle proprie mani tutti i poteri (governativo, esecutivo, giudiziario).
L'ultimo passo sarà il riconoscimento ufficiale e "legale" del passaggio da Democrazia a Dittatura.

Di chi sto parlando?
A - Berlusconi
B - L'Imperatore di Guerre Stellari

Entrambe le risposte sono giuste, l'unica differenza è che Berlusconi (al momento) non ha l'esercito dei cloni bensì le ronde, e che in Travaglio la forza scorre sì potente, ma purtroppo non c'ha la penna laser...


chi tutto sommato...

...pensa che un bel cielo blu, per quanto distante, faccia un gran bene all'umore!


domenica 22 febbraio 2009

Rassegna Stampa Ripetuta

Ripetuta come si ripetono le battute del nostro Premier, che dopo averci messo in imbarazzo con tedeschi, ebrei, spagnoli, di nuovo tedeschi e statunitensi (ma sicuramente mi sono dimenticata qualcuno), nonchè le donne in generale e tutti i "coglioni" che non lo votano, ora ironizza sulla tragedia dei desaparecidos che, secondo la sua ilare visione del potere e della morte, venivano portati a fare dei giretti in aeroplano durante le belle giornate di sole... Alle reazioni indignate dell'Argentina, il Governo ha reagito con altrettanta indignazione per l'ennesimo caso di travisamento malevolo e strumentale: in fondo il Premier ha specificato che "fa ridere ma è drammatico".
Strana concezione del comico...

Il buonumore del Premier è contagioso e conquista sempre più elettori: in questi giorni la Sardegna fa registrare una netta vittoria del candidato del PDL, Cappellacci, al grido di "un sorriso ed una villetta sul mare per tutti". Però, se qualcuno considerasse l'elevatissimo numero di astenuti e schede bianche o nulle, potrebbe captare un vago senso di sconforto tra gli elettori. Ma la vittoria del PDL è comunque netta, come ammette anche lo sconfitto Soru che, dopo aver chiaramente azzeccato la campagna elettorale, sfodera le sue doti profetiche anche nei confronti del suo partito: "Il Pd ha comunque un grande futuro davanti".
Tanto di Cappel(lacci)o!

Doti profetiche, dicevamo... ed infatti subito dopo la debacle in Sardegna Veltroni ha deciso di dimettersi per salvare il PD. Caro Veltroni, è vero che finalmente sei uscito dal limbo ed hai preso una decisione, ma da questo a salvare il PD ce ne corre... Dopo laboriose consultazioni per trovare il nuovo leader, in cui le molte anime della sinistra italiana hanno dato di nuovo mostra di scarsissima coesione, la scelta è caduta su Dario Franceschini: finalmente un volto nu... finalmente una delle solite facce.
"Chi lascia la strada vecchia per la nuova..."

Intanto i media si occupano ancora diffusamente del maltempo e della neve (questa grave ed inspiegabile anomalia metereologica nel mese più freddo dell'anno...). E la neve, bianca e silenziosa, avvolge e copre ogni notizia sul processo Mills, l'avvocato inglese condannato per essersi lasciato corrompere al fine di testimoniare il falso in due processi contro la Finivest, nonostante non sia stato specificato l'ammontare delle mazzette, le coordinate spazio-temporali, le motivazioni e l'identità del diabolico corruttore. Nelle carte personali l'avvocato menzionerebbe un certo Mr.B. Io un'ideuzza ce l'avrei...
Chiamiamo Poirot o Coliandro??

Un altro tema tristemente ripetuto è ancora quello, drammatico, sull'escalation degli episodi di stupro e violenza sulle donne e, in generale, sul problema della sicurezza. Il Governo prende atto delle reazioni del popolo, che decide di farsi giustizia sommaria, ed interviene per ristabilire l'ordine civile e giuridico: basta aggressioni random, organizziamo delle vere e proprie ronde! Formate da agenti e carabinieri in pensione, avranno in dotazione solo ricetrasmittenti e cellulari con cui avvertire le forze dell'ordine. Ma non sarebbe più semplice aumentare direttamente le forze dell'ordine?
Sicurezza fai-da-te

Intanto a Lampedusa e Milano gli immigrati appiccano il fuoco ai centri d'accoglienza ormai trasformati in centri di identificazione ed espulsione, forse per portarsi avanti con la prassi tutta nostrana di bruciare stranieri e senza tetto, prima che lo facciano i soliti giovani annoiati delle famiglie bene. L'unico che cerca di gettare acqua sul fuoco è Fini, che incita a mantenere la lucidità e a non associare criminalità e immigrati.
Il problema immigrazione è incandescente!

Per dimostrare che Fini ha ragione, chiudo con questa storia incredibile di una signora italiana che, secondo il manuale del perfetto pirata della strada, investe un bambino, fugge semza prestare assistenza e poi, ecco il colpo di genio (del male), torna dalla famiglia della piccola vittima per chiedere il risarcimento per i danni all'auto.
Senza Parole

giovedì 19 febbraio 2009

PicaZZate ed altre amenità!

C'è chi le chiama Backgammoniadi, chi le chiama XXX-iadi (visto che solitamente si gioca a tutto fuorché a Backgammon), chi le chiama Riunioni...

Sì, i nostri incontri fra bloggers sono tutto questo, ma anche molto molto di più!

Ieri per esempio c'è stata una prima luuuunga parte densa di pathos, quando uno dei giocatori ci ha dimostrato che optare per la parola a poker non vuol dire passare il turno agli altri giocatori (riservandosi di scegliere se puntare solo alla fine). No! Vuol dire letteralmente prendere la parola e stordire gli avversari con funamboliche discettazioni sul compagno Ezov, la semantica del lavoro, lo spessore del contributo delle stagiste tedesche, l'evoluzione del concetto di seno (e tetta) nell'estetica occidentale ed innumerevoli altri collegamenti e digressioni che Pindaro in confronto era un novellino, al punto che gli avversari si ritrovano talmente frastornati da rilanciare contro le proprie stesse puntate senza nemmeno ricordarsi di cambiare le carte...
Insomma, più che un divide et impera, era un affabula e confondi!
Alla fine, vinti da tanto eloquio, abbiamo puntato tutto in un epico e catartico all-in finale...
Per la cronaca, ha vinto Vercellik!

A questo punto, la tensione agonistica si è unita ad un insospettabile furore creativo e ci siamo buttati su un nostro vecchio cavallo di battaglia: Pictionary. E veramente anche stavolta posso dire di aver visto (e disegnato) cose talmente misteriose ed ermetiche che rasentano l'occulto! Nel senso che, subito dopo essere state disegnate, analizzate, ampiamente dibattute (e spesso derise fino alle convulsioni), certe prove d'autore andrebbero subito occultate in maniera definitiva, come ha fatto Seldon per il suo felino preistorico, la crudele Panterosaura!

Non so se il mondo è pronto per queste creazioni, ma a mio parere la Panterosaura avrebbe meritato di essere rivelata a tutti... In compenso, sono riuscita a sgraffignare alcune delle opere più avanguardiste che mi appresto a pubblicare qui, per ordine del vincitore (sempre Vercellik, che quindi si è aggiudicato il prestigiosissimo Quillino 2009, opera di Laura, tutto dorato e tempestato di preziosissimi intarsi che Klimt sarebbe skiattato d'invidia. PS: il manufatto è temporaneamente custodito presso la sede dell'ECO Senigallia, i visitatori sono pregati di affrettarsi perchè ho la ferma intenzione di impossessarmene alla prossima xxx-iade!).

Un avvertimento: ben due scanner oggi si sono rifiutati di scansionare queste immagini, credo sia un monito delle forze supreme... ma più di esse temo le ritorsioni di Vercellik per cui le ho fotografate alla meno peggio e le schiaffo qui: a voi passanti l'arduo compito di interpretarle. Noi, incredibilmente, ci siamo riusciti!

Per la categoria Persone/Luoghi/Animali

Per la categoria Sfida (o sfiga... o forse sevizia sugli animali)

Per la categoria capolavori assoluti e collaborazioni artistiche


A chi indovina saranno rivelati in premio i nomi degli autori!
Buona fortuna!

***
NdA: la mia musa ispiratrice (un nome a caso) mi ha suggerito un paio di ritocchi... fatto!

sabato 14 febbraio 2009

L'essenziale è invisibile agli occhi

"Chi sei?" domandò il piccolo principe, "sei molto carino... "
"Sono una volpe", disse la volpe.
"Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, "sono così triste... "
"Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"Ah! scusa", fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: "Che cosa vuol dire "addomesticare"?"
(...)
"È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami...
"Creare dei legami?"
"Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo. (...) se tu mi addomestichi, la mia vita sarà illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano... "
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: "Per favore... addomesticami", disse.
"Volentieri", disse il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose".
"Non ci conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
"Che cosa bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
(...)
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "... piangerò".
"La colpa è tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi... "
"È vero", disse la volpe.
"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"È certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
(...)
"Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"È il tempo che ho perduto per la mia rosa... " sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa... "
"Io sono responsabile della mia rosa... " ripeté il piccolo principe per ricordarselo.
(A. de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe)

Dedicato a tutti coloro che, pur conoscendo le conseguenze, si sono lasciati addomesticare; a tutti coloro che dedicano tempo prezioso ad un'altra persona; a tutti coloro che conoscono un rumore di passi diverso da tutti gli altri, a coloro che ancora lo aspettano, a coloro che ne conservano il ricordo nel cuore. A tutti coloro che accettano l'onere e l'onore di farsi responsabili della felicità di un'altra persona, ed a tutti coloro che riconoscono il valore dei legami, anche quelli spezzati. A tutti coloro che sanno amare (l'amato/a, gli amici, un'idea), auguro di non avere mai paura di cercare ciò che è invisibile agli occhi.


Rassegna Stampa Romantica

Come tutti gli anni, con la ricorrenza della festa di San Valentino si è scatenato un assalto assai poco amoroso e disinteressato di pubblicità mielose e notizie sdolcinate, tanto da far passare in secondo piano temi ben più urgenti. Come se essere innamorati non fosse già una festa di cui godere ogni beato giorno. Mah...

News sulle coppie celebri, classifiche dei baci più belli o delle frasi d'amore più romantiche, inviti perentori o subdoli a regalare fiori-cioccolatini-gioielli e tutto quanto possa essere più consumistico di un bacio sincero altrimenti sei un mostro senza cuore, sondaggi e messaggi... non poteva salvarsi nemmeno la mia povera rassegna stampa, che questa settimana registra, per esempio, la notizia epocale del matrimonio di Claudio Amendola e Francesca Neri, dopo undici anni di convi-fidanzamento ed un tenero pargoletto di nove. Voglia di romanticismo o mossa pubblicitaria? Boh, sicuramente comunque è un passo ben meditato. Auguri! E speriamo di non ritrovarli presto sui giornali rosa...
Il matrimonio è la causa prima del divorzio. (Groucho Marx)

Da un amore ben collaudato a due giovanissimi inglesi, rispettivamente di soli 13 e 15 anni, che hanno appena messo al mondo una bambina. I vari tabloid hanno sbattuto la loro storia in prima pagina con tanto di foto e dovizia di particolari, speriamo almeno che si apra un dibattito serio sulla necessità di una corretta educazione sessuale per gli adolescenti, in modo che un figlio sia un dono d'amore, non il frutto di una notte di sesso non protetto. Ma ho fiducia in questi ragazzini, sicuramente non sanno cosa li aspetta ma accettando di far nascere la loro bambina hanno comunque già fatto un enorme atto di amore.
Sono amori acerbi ma finché c'è amore c'è speranza!

Anche Amanda Knox, nonostante abbia ben altri pensieri (almeno credo), trova un momento per celebrare San Valentino, presentandosi in aula con una T-Shirt dove campeggia a lettere cubitali la scritta "All You Need Is Love". Cattivo gusto, incoscienza, o consapevole richiamo al mito di Eros e Thanatos, al lato oscuro e distruttivo dell'amore?
Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male. (Friedrich Wilhelm Nietzsche)

Restando in tema di amori distruttivi, questa settimana si è registrata anche la rottura fra Rihanna ed il suo fidanzato, che l'avrebbe gonfiata di botte per una lite dovuta alla gelosia della cantante. Considerando la serie terribile di violenze sulle donne che, in quest'ultimo periodo, sta registrando una frequenza impressionante, consiglierei a tutte di farsi regalare un corso di autodifesa, altro che rose e cioccolatini!
Vabbè che già Plauto conveniva che "Dov`è amore, è dolore", ma cerchiamo di non farci troppo male!

La forza dell'amore e il fascino della festa degli innamorati sono tali che nemmeno la politica e la pubblica amministrazione ne sono immuni. E mentre vengono rivelate le prime fasi del corteggiamento fra Sarkò e Carlà, da questa parte delle Alpi la regione Lazio organizza per San Valentino una festa da 72.000 Euro per i dipendenti. Il cuore dei contribuenti batte più forte, ma solo per la paura di quanto questo inciderà sulla prossima Irpef!
"Un amore di Stato o uno stato d'amore?"

Inutile farsi queste domande, tanto in amore non si hanno certezze!
"Che l'amore è tutto, è tutto ciò che sappiamo dell'amore" (Emily Dickinson)
Buon San Valentino a tutti

venerdì 13 febbraio 2009

M'illumino di meno (tanto io rifulgo già di luce interiore)


Oggi è la giornata dedicata al risparmio energetico, in cui si cerca di sensibilizzare l'opinione pubblica al problema delle fonti di energia e si propongono alcune semplici strategie per ridurre i consumi (in particolare quelli di energia elettrica).
Alcuni esempi: spegnere le luci quando non servono, come pure gli apparecchi elettronici (e non semplicemente lasciandoli in stand-by); fare una corretta manutenzione degli elettrodomestici (tipo sbrinare frequentemente il frigorifero); mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua (senza addentrarci in astruse e mai studiate leggi fisiche sulla termodinamica, fidatevi, o fate una prova pratica) ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola (anche perché così non fiarate né il mestolo né i manici né le manine quando li afferrate); se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre (un colpo di genio!); utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto, eccetera eccetera...

Sembrerebbe che alcuni consigli siano talmente ovvi da rendere assolutamente superfluo l'avvertimento ed essere ormai entrati nella nostra quotidianità, tipo "se c'hai caldo abbassa il riscaldamento invece di aprire le finestre lasciando i termosifoni a manetta"! ("oh scemo!" - aggiungerei)
Invece, incredibilmente, no! Facendo un giretto negli edifici pubblici ma anche in molte ditte o abitazioni private, si può notare uno spreco (energetico e non solo) diffuso ed abitudinario. Noi dei paesi cosiddetti sviluppati viviamo situazioni un po' schizofreniche, in cui ci sono persone le quali, piuttosto che alzare di una tacca il termostato, si aggirano per casa vestite come degli esploratori siberiani, mentre per andare a lavorare (o in Comune o in ospedale) senza liquefarsi in una pozza di sudore sono costrette a mettersi una t-shirt con le maniche corte a dicembre. E ci sembra perfettamente normale! E poi siamo talmente abituati a questa sovrabbondanza di energia immediatamente fruibile che ho visto gente andare in crisi perché non gli funzionavano più le candelette per l'accensione elettrica del fornello (da brava skizoide pure io, l'ecologista che è in me gli avrebbe voluto suggerire di convogliare la luce solare con una potente lente d'ingrandimento oppure strofinare i famosi bastoncini di legno, anche se per quanto ne so io l'unico che sia mai riuscito ad ottenere il fuoco così è Mac Gywer... poi però la mia indole pragmatica e consumistica m'ha fatto allungare l'accendino!).

Quindi ben venga questa giornata, se serve a farci riscoprire verità dimenticate ed un pizzico di buon senso tanto alla gente comune quando ai nostri politici (più o meno locali).

E a proposito di politici, concludo con le parole dell'indomabile ed inarrivabile Littizzetto:
"(..) continuano a trifolarci l'anima con 'sta storia del risparmio dell'energia.
Noi facciamo di tutto. Chiudiamo i rubinetti quando ci laviamo i denti e ci facciamo venire la schiuma alla bocca come i dobermann, le lavatrici le facciamo di notte come i carbonari, mettiamo le lampadine a basso consumo che quando le accendi per un quarto d'ora ti sembra di stare in una stalla, e chiudiamo il frigo quando ancora abbiamo mezza mano dentro a costo di tranciarcela via per non lasciare il frigo aperto. Però qualcuno mi deve spiegare, mi deve dare un motivo uno del perché, nelle città, si lasciano interi grattacieli di uffici tutti accesi per tutta la notte e nessuno dice nulla. Non c'è uno che fa un plissè. Torrioni accesi a giorno. Luminarie da casinò di Las Vegas. Con un computer ad ogni scrivania acceso pure quello. Ma che ci vuole a obbligare gli uffici a spegnere le luci? E già che ci siamo, a installare le lampadine a basso consumo? Ci avete fatto venire due lampadari di Murano così, con le lampadine a basso consumo e poi? No, perché io posso anche leggere a letto solo alla luce del lampione di sotto per risparmiare energia, ma se poi mi sta completamente acceso il grattacielo di fronte mi sento lievemente presa per il culo. E i frigoriferi dei supermercati? Ne vogliamo parlare? Che fa un freddo che neanche in Alaska? Che se tu passi per il corridoio degli yogurt ti devi mettere il passamontagna e le moffole e arrivi alla cassa coi baffi pieni di brina? Non è spreco di energia anche quello? E' il caso di tenere le mozzarelle alla temperatura degli igloo? Mi chiedo. Che se compri un etto di burro poi per cucinare devi stirarlo altrimenti ti tocca tagliarlo con la motosega? Ci sono frigoriferi a banco lunghi sessanta metri. All'altezza dei salami ti comincia a colare il naso, ai latticini hai la punta delle dita blu, davanti alla pasta per le pizze cominci ad avere la broncopleurite, quando arrivi al latte fresco e yogurt hai tutti i sintomi del congelamento e ti butti sul girarrosto coi polli che sfrigolano perché ti sembra di entrare in una baita al caldo. Ma mettete una porta a 'sti frigo. Che consumano un lago artificiale di corrente al giorno. E i led luminosi che noi dobbiamo spegnere pena la distruzione del pianeta? Quegli occhietti rossi che ci guardano dalla sala? Noi li spegniamo, sì sì. Poi andiamo al super e ci sono 42 televisioni accese che trasmettono tutte lo stesso programma. Questi non sono sprechi di energia, cari politici miei?"


Conclusione della conclusione: quasi quasi vorrei barattare i nostri politici con i vari Federico II di Prussia o Caterina la Grande o Maria Teresa d'Austria: erano sempre dei despoti (ma almeno onestamente dichiarati) però ILLUMINATI!!!

(... sì, lo ammetto, la battuta peggiore della mia vita, credo... E con questo ho concluso davvero, spengo tutto fino all'ultimo led e me ne vado)

martedì 10 febbraio 2009

Non volevo...

...proprio non volevo scrivere un post su Eluana, ma poco fa passando davanti alla TV ho intercettato le parole di Bruno Vespa che presentava il tema del suo Porta a Porta odierno, e mi è salita dentro una rabbia irrefrenabile. Basta con questo sciacallaggio mediatico contro una famiglia che ha fatto della dignità e del rispetto la sua ragion di vita per 17 lunghissimi anni di strazio... Basta con le strumentalizzazioni politiche e con gli anatemi religiosi, basta con le accuse orribili mosse a chi ha solo cercato di fare, nel rispetto delle leggi, ciò che riteneva essere la cosa giusta per una persona amata. Basta con questo assolutismo etico che vuole violare la sfera del privato (e cosa c'è di più privato del proprio diritto a vivere, e morire, nel modo ritenuto più degno purchè nel rispetto degli altri) ed imporre i propri parametri morali a tutti, anche contro la normativa vigente. Basta giudizi e condanne senza remore e senza dubbi da chi non la conosceva, non sapeva nulla di lei, e nella maggior parte dei casi non sa neppure cosa significhi per la famiglia assistere giorno per giorno al persistere meramente biologico e forzato di un ricordo intrappolato senza speranza e senza coscienza in un corpo inerte ed impietosamente soggetto ai continui oltraggi dell'immobilità, le piaghe, i sondini, i cateteri... quanto dolore e rinuncia di sé ci sia nell'arrivare a capire ed accettare che la morte è un dono di libertà e dignità per la persona amata, che pure egoisticamente si sarebbe tentati di tenere ancora accanto, anche solo come pura sussistenza corporea vegetativa, per carezzare ancora quel volto, tenerne ancora le mani calde fra le proprie...

Alla famiglia Englaro vanno tutta la mia comprensione, la mia com-passione, e il mio più profondo rispetto per l'enorme coraggio avuto nel cercare di far valere il diritto della figlia (e di tutti) a non subire trattamenti medici non desiderati, invece di staccare semplicemente quel sondino di nascosto e dirle addio senza tanto rumore.

Buonanotte Eluana...


lunedì 9 febbraio 2009

Hey, che bambola!

No, non è l'esclamazione che mi accoglie di solito quando entro in un saloon... ma solo perché non frequento saloon, sia chiaro!

Sono invece le parole che potrebbero sfuggirvi di bocca ammirando le foto della nuova mostra di Francesca Tilio, dedicata appunto alle Bambole Urbane. Ragazze inconsapevolmente protagoniste. Congelate in un limbo fra realtà, immaginario e immaginazione. Ammantate di un fascino decadente, intimo, polveroso. È la sospensione del tempo e dal tempo la vera dimensione di queste "Urban Dolls" che Francesca Tilio prima "costruisce" e poi cattura con il suo obiettivo.

Qualche scatto si può vedere qui. Per ammirare tutte le bamboline di Francesca avete tempo dal 15/02 al 08/03 presso l'Exmu di Jesi, ma attenzione a non addentrarvi con troppa ingenuità nel suo paese dei balocchi: potreste trovarci delle sorprese!


domenica 8 febbraio 2009

Rassegna Stampa Rattristata

Maroni dichiara che "per contrastare l'immigrazione clandestina non bisogna essere buonisti ma cattivi, determinati, per affermare il rigore della legge". Perché, non lo siamo già abbastanza? Considerando quanti extracomunitari vengono quotidianamente sfruttati in nero nei lavori più umili o pericolosi, ora perfino denunciati e schedati se si recano al pronto soccorso, ma anche bruciati per divertimento se non proprio uccisi ma, per carità, sempre in modo accidentale, fossimo già abbastanza "determinati e rigorosi".
Personalmente, sono d'accordo con Sofocle: "non v'è nemico peggiore del cattivo consiglio".

Stessi disumani rigore e determinazione da parte del Governo e del Vaticano, sempre più allineati nel seguire una linea irrispettosa non solo del dolore privato, ma anche dei diritti costituzionali e della laicità dello Stato, nei confronti della povera Eluana Englaro, al centro di una polemica che stravolge un dolorosissimo dramma personale in una battaglia politica e religiosa. La sua triste vicenda poteva essere un'occasione per affrontare finalmente i nodi irrisolti del testamento biologico e, più in generale, della libertà e dignità individuale ed aconfessionale. Niente di tutto questo. Il mio pensiero va al padre di Eluana, alla sua strenua lotta legale per la libertà ed il rispetto della volontà di sua figlia.
"Libertà vo cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta." (Dante Alighieri)

Sfruttando apertamente il caso di Eluana come spunto ed arma emotiva, il Premier affonda l'ennesimo attacco alla nostra Costituzione, definita "una legge fatta molti anni fa sotto l’influenza della fine di una dittatura" e con la "Costituzione russa come (...) modello". Ovviamente, ha smentito il giorno dopo. Certo che comunque questo è proprio fissato coi comunisti, li vede dappertutto!!! Strano, io non li vedo più da nessuna parte...
"Pericolo Rosso"

Un argomento che invece, dopo giorni di super-esposizione mediatica, sta lentamente retrocedendo dalle prime pagine è senza dubbio quello delle intercettazioni e del cosiddetto "archivio Genchi". Presentato dai politici come il più grande scandalo italiano, e dopo una specie di gara a chi ipotizzava numeri sempre più strabilianti di utenze intercettate, ora si sta lentamente sgonfiando: De Magistris è stato prosciolto da ogni imputazione, ed intanto continuano gli arresti grazie proprio alle intercettazioni. Peccato che ormai il guinzaglio alla magistratura sia stato messo, e ben stretto.
"Il telefonino fa male davvero!"

Restando in tema di numeri e sparate, vi suggerisco di giocare al lotto i numeri 2 - 3 - 33 - 40 - 80 - 90. Ossia: 3 gli anni in cui utilizzare i fondi per uscire dalla crisi, 40 i miliardi di Euro stanziati dal Governo, 80 la cifra finale da raggiungere grazie agli aiuti europei, 33 la percentuale di perdita del mercato automobilistico italiano, 2 gli anni di recessione previsti per l'Italia dal Fondo Monetario Europeo. 90? Beh, la paura, no?
"Buona Fortuna!!!"
(ne abbiamo bisogno)

venerdì 6 febbraio 2009

Il gioco della vita - Ivano Fossati



Una voce ruvida, che potrebbe sferzare come sabbia nel vento ma che più spesso sceglie di passare lieve come una carezza. Con una voce così, Ivano Fossati potrebbe cantare anche la lista della spesa, e sarebbe comunque toccante. Invece canta i sentimenti, la vita, gli ideali senza imbarazzo né leziosità, e con una musica che sempre trasuda passione nonostante i tanti anni di mestiere.

Ieri sera l’ho visto dal vivo per la prima volta, ed è stata un’esperienza emozionante. Intervallato dalle osservazioni del cantante, quanto mai distante dalla sua "tradizionale" immagine di artista schivo e un po’ scontroso, il concerto è iniziato con le nuove canzoni, che sintetizzano molte delle sue idee e della sua musica e le spingono avanti, verso evoluzioni sempre nuove ma comunque coerenti, quasi necessari sviluppi di un percorso che (già dai grandi classici del suo repertorio, sfoderati soprattutto nel secondo tempo e nei bis) si intuisce essere per prima cosa umano oltre che artistico, perché Fossati senza dubbio è uno degli artisti "per niente facili / uomini così poco allineati / li puoi chiamare ai numeri di ieri / se nella notte non li avranno cambiati".

"Sarà anche il gioco della vita ma che dolore": con L’Amore Trasparente, Fossati ci ha fatto intraprendere un viaggio musicale che, come ha detto lui stesso, è sotteso da un filo conduttore che si snoda sinuoso e incoerente come è la vita stessa, perché le canzoni come le persone si contraddicono spesso, creando piccoli buffi "cortocircuiti" emotivi. E proprio il gioco della vita, con le sue dolcezze ed i suoi tormenti, si è dipanato nella sequenza delle canzoni: una solida base ritmica ha sottolineato le grandi questioni etiche (pubbliche e private) de La Guerra dell’Acqua, Il Rimedio, Last Minute. Poi con Cantare a Memoria si è passati ad un’atmosfera più intima, evocata dall’uso di strumenti tradizionali ed un finale che sapeva di canto solenne ed antico. L’attualità è tornata in primo piano con Il Paese dei Testimoni, che esprime la paura che la tecnologia ci abbia dato troppa facilità nel catturare la vita degli altri ma anche modificarla, stravolgerla ed usarla a nostro vantaggio, col rischio di diventare testimoni poco affezionati, il contrario di quello che fa la memoria. Una delle poche canzoni in cui Fossati ha abbandonato gli strumenti per dedicarsi esclusivamente al canto, quasi un rap sia nel ritmo incalzante sia nella portata della critica sociale. Come contrappunto, D’Amore Non Parliamo Più: solo pianoforte, fisarmonica e contrabbasso. Una canzone d’altri tempi con un finale blues, ancora sul tema del ricordo e della memoria. Lo stesso tono intimo si è mantenuto in La Costruzione di Un Amore e Una Notte in Italia, eseguite con un’intensità da mettere i brividi. Buontempo ha rotto l’incanto: Fossati ha ripreso la chitarra e coinvolto tutto il pubblico nel ritmo della canzone che ha chiuso il primo tempo.

Il secondo tempo si è aperto con Discanto (forse la canzone più rock della serata), nel cui ritmo sincopato, che andava dall’esecuzione vigorosa al sussurro e viceversa, sembrava quasi di sentire davvero il ritmo della vita. Dopo le chitarre elettriche, con un repentino cambio d’atmosfera, si è imposta la malinconia del mandolino de L’Uomo con i Capelli da Ragazzo, definita da Fossati una canzone d’amore senza che la parola sia mai menzionata nel testo. Al contrario, la parola amore è stata pronunciata ben 14 volte in L’Amore Fa. Dall’amore al perdono, il tema che sottende la successiva Ho Sognato Una Strada. Una vera e propria ovazione ha poi salutato tutte le canzoni successive, Il Bacio sulla Bocca, Italiani d’Argentina, I Treni a Vapore, Di Tanto Amore, L’Arcangelo. Lindbergh e Naviganti sono state assolutamente meravigliose, con il palco spesso immerso nell’oscurità e una musica molto intima ad avvolgere lieve ed accorata gli spettatori in un abbraccio disincarnato.

E proprio con La Musica che Gira Intorno Fossati ed i suoi collaboratori hanno salutato il pubblico, invitando tutti a cantare insieme e ricevendo una meritatissima standing ovation.

Ho un po’ il rimpianto di non aver ascoltato tante altre bellissime canzoni, ad esempio Questi Posti Davanti al Mare quando il mare ci aspettava a pochi metri di distanza, ma sono tornata a casa comunque sentendo ancora dentro "questa musica leggera, così leggera che ci fa sognare".



PS: si veda anche su 60019

mercoledì 4 febbraio 2009

Ho fatto una cavolata!

Barack Obama ha ammesso pubblicamente e senza tanti giri di parole di aver fatto una cavolata, nominando ministri due persone ora accusate di frode ed evasione fiscale. Il neoeletto presidente USA ha affrontato le sue responsabilità, espresso frustrazione per l'errore, si è scusato con gli elettori ed ha subito scaricato i due personaggi.

Ho provato un attimo ad immaginare una cosa del genere in Italia... chissà perché, non ci sono riuscita!