martedì 16 febbraio 2010

Due pasticcini prima della sentenza, signor K?

Attenzione, questo è un post di sfogo, se volete leggere facezie andate qui!

Sottotitolo: la vita è bella perché è varia, il problema a volte è che può diventare avariata e poi son dolori!

Insomma, una non fa in tempo a riprendersi dallo choc di vedere la vecchia gloriosa ditta (dove ha lavorato per oltre 10 anni e con le scrivanie ancora ingombre di ordini e richieste) portata sul lastrico, ridotta ad uno spezzatino e gettata in pasto agli squali dell'imprenditoria, che subito viene scossa dal torporoso stato di limbo della cassaintegrazione per essere catapultata in situazioni burocratiche e contrattuali davvero grottesche...

La settimana scorsa a momenti mi strozzo col caffè a colazione mentre, smuficchiando distrattamente sul forum ex-aziendale per vedere le ultime novità, leggo che ci sta arrivando una raccomandata nientepopodimeno che dai giudici che seguono le pratiche di smembramento e mummificazione della ditta, nella quale ci chiedono di indicare l'esatto ammontare dei nostri crediti. Senza ancora aver ricevuto il debito conteggio da parte della ex-ditta morente. Io, che già mi prende l'orticaria solo a compilare il 730, inizio ad avere i sudori freddi. In quel mentre il campanello di casa suona. Due volte!