sabato 16 aprile 2011

Restiamo Umani... o almeno proviamoci

Interrompo questo mio lungo ostinato silenzio per salutare e rendere onore ad una brava persona, Vittorio Arrigoni, strappata a questo mondo in modo brutale e insensato, e per dare il benvenuto ed un augurio ad una nuova piccola Vittoria.

E' un post difficile da scrivere, è da ieri che ci provo ma mi sento troppo sottosopra. Pensavo di aver fatto notevoli progressi alla mia corazza di cinismo e disillusione. Evidentemente no.

Il rapimento e la morte di Vittorio, detto Vik, l'ho appresi ieri mattina dalla radio, e mi sono ritrovata letteralmente senza fiato per lo chock. Ero entrata in contatto con lui tempo fa tramite il suo blog, Guerrilla Radio, dove pubblicava regolarmente aggiornamenti sulla tragedia umanitaria in Palestina: ovviamente non si può dire che lo conoscessi, c'eravamo scambiati solo un paio di commenti ed un contatto su facebook, ma avevo imparato a stimarlo ed ammirarlo leggendo i suoi reportage, guardando le foto sconvolgenti che mandava dai campi profughi, ascoltando i suoi interventi in radio o su youtube.

Una persona buona (che in questo mondo è il massimo complimento che mi viene in mente) e coraggiosa, capace di rischiare la vita per difendere ideali di pacifismo ed umanità. Ed ora che è morto provo un incredibile senso di perdita, e rabbia fortissima per l'assurdità di quanto accaduto e per la sconvolgente quanto squallida meschineria dei soliti personaggi che ora lo dipingono come un esaltato pazzoide utopista dalle "idee bislacche" che in fondo se l'è andata a cercare per di più andando ad aiutare "i cattivi"...
Non voglio mettere i links perchè mi fa schifo il solo pensiero di farne copia-incolla: in fondo questa non è una testata giornalistica, è un blog privato e partigiano, e se uno ha voglia di capire di cosa sto parlando può andarseli a cercare su internet.
(per gli spiriti affini: occhio alla botta di nausea...)

Mi fa così orrore una società come la nostra, in cui i militari che partono armati di tutto punto per le cosiddette missioni di pace (dai dubbi fini... le missioni, non i militari... non tutti almeno) sono degli eroi, mentre un ragazzo armato solo di macchina fotografica e buona volontà, pacifista convinto nelle fila del Movimento Internazionale di Solidarietà, viene etichettato come facinoroso o folle esaltato solo perchè raccontava come si vive dalla parte dei perdenti, dei deboli, dei nemici, e cercava di aiutarli.

La tentazione di generalizzare, di mandare definitivamente affanculo la società cosiddetta civile e odiare senza perdono tutti quelli che la pensano diversamente diventa sempre più forte. Devo fare uno sforzo ed cercare di mettere in pratica lo slogan di Vittorio per restare umana, al meglio che posso.

Lo devo a lui e alla nuova arrivata, Vittoria, che singolarmente ha deciso di venire al mondo lo stesso giorno che Vittorio se n'è andato (proprio come la sorella Anna, nata a ridosso dell'anniversario di un'altra amatissima Anna). Ed è a loro, alle nuove generazioni, che auguro di crescere sane e felici ma soprattutto umane, perchè possano contribuire a creare un mondo che non abbia più bisogno di martiri.

E a chi si imbattesse in questo post, chiedo di lasciare perdere quanto viene detto e scritto oggi dai mass media, dai giornali, dai blog, dai suoi amici, ammiratori, detrattori e dalla sottoscritta. Se non conoscevate Vittorio, fate l'unica cosa sensata: andate a leggere il suo blog Guerrilla Radio, ascoltate le sue interviste su youtube, guardate la sua pagina facebook (tenuta attiva da amici) e fatevi la VOSTRA idea su questo ragazzo, su quello che era, sugli ideali per cui è vissuto e per cui è morto.

Restiamo umani... o almeno proviamoci!


giovedì 27 maggio 2010

Cervelloni a Corinaldo

Siete stufi di teste vuote in programmi spazzatura, e presunti secchioni che non sanno neppure come si calcola l'area del triangolo? Dopo tante ciance vuote, opinioni gratuite di vip tuttologi la cui unica dote è il denaro, disquisizioni prurigginose sul sesso degli angeli (con contorno di foto piccanti) ecc ecc, bramate finalmente allenare le vostre sinapsi con la scienza, avvolti da una bellezza senza tempo (e senza cellulite)?

In tal caso, vi invito a spegnere la televisione (anzi, spegnetela comunque che non vi perdete proprio nulla) e fiondarvi a Corinaldo, meravigliosa cittadina medievale patria di santi, matti, bloggers e cervelloni (qualcuno tutte e quattro le cose insieme) dove, per la terza volta in due anni, si raduneranno oltre 40 cervelloni (veri) provenienti da tutto il mondo ed accomunati da una grande passione: la matematica.

Infatti, se non si fosse già evinto dallo sproposito di indizi infilati nei paragrafi precedenti, dal 31 maggio al 4 giugno Corinaldo ospiterà il convegno scientifico "Hyperbolic Dynamical Systems in the Sciences", organizzato, fra gli altri, dal corinaldesissimo Marco Lenci (cervellone, matto e blogger, per la santità c'è ancora tempo).

Se invece i numeri vi sembrano arabo (ehhh beh), siete degli inguaribili umanisti e preferite la storia alla matematica, come me, niente problema: anche quest'anno infatti, in occasione del convegno, è prevista una conferenza aperta al pubblico, che si terrà giovedì 3 giugno alle 21.30 presso la Sala Grande del Comune di Corinaldo. Tema di quest'anno: "Galileo e l'Inquisizione, leggenda e realtà", con il prof. Sandro Graffi, dell'Università di Bologna e membro nientepopodimenoche dell'Accademia dei Lincei, ad evidenziare alcuni aspetti sorprendenti degli atti istruttori del famoso processo allo scienziato del 1633.

Insomma, ce n'è per tutti i gusti e, soprattutto, alla fine nessuno vi darà una pagella per cui, che siate matti, blogger, santi, cervelloni o semplici curiosi, partecipate numerosi.

PS
qui e qui maggiori informazioni, qui e qui alcune notizie sulle edizioni precedenti

venerdì 30 aprile 2010

Echi


Tutte le volte che la radio passava questa canzone, la canticchiavo perplessa chiedendomi cosa avesse di familiare... poi ho avuto un'illuminazione! E' la chitarra iniziale, che è simile a quella di Yellow dei Coldplay. Le somiglianze finiscono lì, certo, o forse no: in fondo sono entrambe canzoni d'amore, visto dalla parte di chi lo offre e da quella di chi lo teme, in un tempo in cui l'amore è tanto difficile.

E allora, fanno proprio per noi, ciccio.
Grazie per essere al mio fianco senza aspettarti nulla, quando neppure io riesco a volermi bene.

sabato 10 aprile 2010

ridere ridere ridere ancora

Ho notato che molte persone si stupiscono ed hanno reazioni contrastanti quando si sfodera una certa ironia nell'affrontare o raccontare i piccoli e grandi dolori che cronicamente si abbattono sui nostri travagliati destini mortali!

Da una parte, l'umorismo su certi argomenti viene considerato fuori luogo, sconveniente, quasi una mancanza di rispetto nei confronti di sè stessi o di chi sta passando lo stesso percorso "con ben altro spirito". Insomma, prendendo a motto l'avvertimento "Risus abundat in ore stultorum" (infarcire i post con qualche citazione latina ad hoc fa figo assai!), alcuni credono che ridere delle proprie sventure sia sintomo di superficialità oppure scarso discernimento. Generalmente ti guardano con compatimento o supremo sdegno e se ne vanno scrollando la serissima testolina.

Altri invece ne sottolineano il lato positivo, addirittura quasi eroico, come se prendersi un po' in giro nonostante i lagrimotti appesi alle ciglia sia segno di stoico coraggio e superiore levatura morale. Solitamente in questa categoria rientrano gli amici che, si sa, tendono sempre a vedere le cose col filtro rosa dell'affetto.

In realtà, forse c'è una spiegazione più semplice.

giovedì 18 marzo 2010

Fa più o meno male della nicotina, la donna? (Pirandello)

Cantami o Diva del blogger Sèrola l'ira funesta
che infiniti addusse trifolamenti di zebedei,
molti, era tempo!, a Curinald incivili travolse vicini,
e poi cani e augelli e non dimentichiamoci i gatti!

A citazione rispondo con citazione, e, per semplificare, sì: la donna, se incazzata, fa molto molto più male della nicotina!

Sono una persona irascibile. Molto irascibile. C'ho questa figura bassetta e morbidotta da pelouche (peli compresi) e questa faccia ingannevole da maestrina, con le guanciotte, il perenne sorriso e l'aria svagata, che possono indurre le persone ad un fatale errore di valutazione del loro avversario. In realtà posso essere incazzosa e repentina come una vipera calpestata! Anche senza essere calpestata, a volte. Chi mi conosce bene lo sa, ed i più saggi evitano con cura di accendere quella mia miccetta sempre troppo corta, a meno che non abbiano sottomano di che placarmi, cosa che di solito implica una bella dose di affetto o palliativi alimentari tipo cioccolata e/o alcool (sì lo so, con le vipere si deve usare il latte, ma io mi avvalgo del mio status di donna-sapiens-sapiens per scegliermi da sola i miei sedativi, e attenzione perchè l'essere donna, il libero arbitrio e l'autodeterminazione sono argomenti per cui m'incazzo spesso e volentieri).


martedì 16 marzo 2010

N'n gna faccio! (post noioso)

No, ci provo ma proprio n'n gna faccio, è un mese e passa che ho un post (politico incazzoso) che mi suppura nelle bozze ma non riesco proprio a finirlo, ci giro intorno ma il momento di massima creatività che ho avuto è stato quando c'ho messo un puntoevirgola...

Troppi impegni, troppi pensieri, troppo facebook? Macchè, avrei tutto il tempo per coltivare le mie ambizioni letterario-bloggeristiche, è che sono apatica. E' un periodo così, banalmente tranquillo: un susseguirsi di giorni vagamente sconclusionati, nè orribilmente tristi nè strepitosamente felici, in cui mi sento semplicemente sopravvivere, che è vibrante ma nebbiosa aspettativa di non si sa bene cosa ma anche sotterraneo timore, soprattutto se detta quiete letargica arriva dopo un periodo decisamente denso di piccoli e grandi sfighe e dolori.

Insomma, è peggio annoiarsi o stare male?
(La mancanza della terza alternativa non è casuale, ma va ricondotta all'indomito ottimismo che mi contraddistingue: del resto, un pessimista non è altro che un ottimista con esperienza!)


martedì 16 febbraio 2010

Due pasticcini prima della sentenza, signor K?

Attenzione, questo è un post di sfogo, se volete leggere facezie andate qui!

Sottotitolo: la vita è bella perché è varia, il problema a volte è che può diventare avariata e poi son dolori!

Insomma, una non fa in tempo a riprendersi dallo choc di vedere la vecchia gloriosa ditta (dove ha lavorato per oltre 10 anni e con le scrivanie ancora ingombre di ordini e richieste) portata sul lastrico, ridotta ad uno spezzatino e gettata in pasto agli squali dell'imprenditoria, che subito viene scossa dal torporoso stato di limbo della cassaintegrazione per essere catapultata in situazioni burocratiche e contrattuali davvero grottesche...

La settimana scorsa a momenti mi strozzo col caffè a colazione mentre, smuficchiando distrattamente sul forum ex-aziendale per vedere le ultime novità, leggo che ci sta arrivando una raccomandata nientepopodimeno che dai giudici che seguono le pratiche di smembramento e mummificazione della ditta, nella quale ci chiedono di indicare l'esatto ammontare dei nostri crediti. Senza ancora aver ricevuto il debito conteggio da parte della ex-ditta morente. Io, che già mi prende l'orticaria solo a compilare il 730, inizio ad avere i sudori freddi. In quel mentre il campanello di casa suona. Due volte!