martedì 16 febbraio 2010

Due pasticcini prima della sentenza, signor K?

Attenzione, questo è un post di sfogo, se volete leggere facezie andate qui!

Sottotitolo: la vita è bella perché è varia, il problema a volte è che può diventare avariata e poi son dolori!

Insomma, una non fa in tempo a riprendersi dallo choc di vedere la vecchia gloriosa ditta (dove ha lavorato per oltre 10 anni e con le scrivanie ancora ingombre di ordini e richieste) portata sul lastrico, ridotta ad uno spezzatino e gettata in pasto agli squali dell'imprenditoria, che subito viene scossa dal torporoso stato di limbo della cassaintegrazione per essere catapultata in situazioni burocratiche e contrattuali davvero grottesche...

La settimana scorsa a momenti mi strozzo col caffè a colazione mentre, smuficchiando distrattamente sul forum ex-aziendale per vedere le ultime novità, leggo che ci sta arrivando una raccomandata nientepopodimeno che dai giudici che seguono le pratiche di smembramento e mummificazione della ditta, nella quale ci chiedono di indicare l'esatto ammontare dei nostri crediti. Senza ancora aver ricevuto il debito conteggio da parte della ex-ditta morente. Io, che già mi prende l'orticaria solo a compilare il 730, inizio ad avere i sudori freddi. In quel mentre il campanello di casa suona. Due volte!



Scruto sospettosa dall'apposito occhiello indiscreto della porta e lo vedo, lì, proprio lui con la sua vespetta, il postino!!! Tah-dah...Adotto la strategia dell'opossum e mi fingo morta. Ma mica per evitare di ritirare la raccomandata! Noooo, solo perchè mai e poi mai avrei aperto nella mia mise da desperate housewife (quella sciabattante italiana, non quella radical-sexy-chic della tv: capello scarmigliato, pigiamone informe di pile, calzettone altrettanto informe, pantoffolona pelosa e vestaglia... non so se rendo)

Anche se con questa volpata (anzi, opossumata) mi guadagno qualche punto nell'immaginario erotico del postino e qualche giorno in più sulla scadenza del termine per la presentazione dei conteggi, resto comunque fortemente turbata ed inizio a chiamare mezzo mondo. Gli ex-colleghi si dividono fra cupamente ansiosi e moderatamente fiduciosi: entrambi gli schieramenti comunque sono concordi di chiedere lumi ai sindacati. Che si fanno attendere (del resto, mica ci siamo solo noi 270 anime in pena a cui badare: c'è una regione intera in procedura fallimentare) ma infine arrivano: leggono le raccomandate, ci dicono che non hanno alcun valore ingiuntorio ma sono solo espressioni di procedure uguali per tutti e che noi, in qualità di dipendenti e quindi creditori privilegiati, non solo possiamo non rispondere, ma anzi non dobbiamo assolutamente rispondere, onde non venire equiparati agli altri creditori.

Torno a casa senza averci capito un kaiser e non molto convinta, sarà che non mi sento ancora così privilegiata e che a me comunque le carte legali mi fanno sempre sentire in colpa (atavica sensazione di fronte alla legge, probabilmente i miei avi facevano i bracconieri), ma mi decido finalmente a ritirare la famosa raccomandata, la metto sul tavolino ed è ancora lì che emana perfide vibrazioni negative ogni volta che la guardo. Prima o poi la trafiggo con un paletto di frassino, e vediamo che succede...

Nel frattempo, veniamo convocati dall'acquirente della parte di spezzatino che comprende anche me. Ci avevano già accennato che i tagli occupazionali sarebbero stati drastici, ma ci avevano anche detto che tutto dipendeva dai primi mesi di produzione e che comunque avevano piacere di incontrarci ed illustrarci il loro progetto. Appena entro nella sala, vedo tutti gli ex dirigenti azzimatissimi e un tavolo imbandito con un rinfresco, e vengo colta da incomprensibile senso di nauseabonda rabbia: sarà stato l'odore delle castagnole fritte, forse... Mi siedo zitta e buonina e sento i nostri nuovi signori e padroni che ci danno il benvenuto nella grande famiglia XXXvision, decantando il luminoso futuro che ci aspetta insieme, e tessendo le lodi di quanto fatto fin'ora. Al momento delle domande, prende la parola il più pagato ed il più dannoso dei nostri managers (prima che arrivasse lui qualche speranza di salvezza ancora c'era) e inizia a sbrodolare complimenti a destra e a manca, chiudendo il suo discorso con un fervorino a favore dell'ex-patron (nonchè quasi suocero) spellandosi le mani in un applauso che viene ripreso solo dalle file dei tap-managers e pochi altri. Chiedo in giro freneticamente se qualcuno ha un travelgum da darmi, mimando il mar di male, ma rimedio solo una cingomma allo xilitolo.

Finiti i convenevoli, un coraggioso finalmente pone la domanda fatidica: su circa 170 persone del settore, ne sono state richiamate al lavoro 40. E le altre? Entro quando e in che numero verranno richiamate? Attimi di tossicchianti imbarazzi, poi la responsabile del reparto Iuman Risorses prende la parola e ci spiega senza tanti giri di parole che siamo tutti molto bravi e qualificati ma loro hanno già il loro personale per cui non hanno bisogno di altri. Benvenuti nella famiglia ma ora fuori dai maroni che siete in troppi... Bah, incasso la delusione, tanto ero preparata, e quasi mi viene da ridere i giorni successivi quando altri cercano di confutarmi dicendo che sì, effettivamente ha detto così, ma bisogna tenere anche conto dell'atteggiamento paraverbale, che le sue espressioni corporali erano assolutamente benevole e quindi c'è ancora speranza (vabbè, a loro discolpa la tipa è notevolmente gnocca, e capisco che le sue manifestazioni corporali possano ingenerare fallaci speranze...)

Tutto sommato, penso mentre mi accingo ad andarmene, me la sono cavata con una leggera scoglionatura, ma ormai sono pronta a tutto. No, a tutto no. Non a sentire uno dei 40 "salvati" che si alza e chiede quando ricominciano a lavorare, mentre 130 colleghi hanno appena ricevuto il foglio di via, e non a vedere molti degli stessi 130 reietti partecipare al buffet messo a disposizione dai nostri possibili-ma-non-più-datori-di-lavoro... Me ne vado in preda alla nausea e ad una sensazione allucinata di estraneità: ma come si fa ad aver voglia di mangiare per di più gomito a gomito con i responsabili del disatro? ari-bah...

C'ho ancora i postumi del trauma quando oggi mi reco alla nuova riunione coi sindacati che stavolta ci esortano tutti a presentare subito il conteggio dei nostri crediti ai giudici e a far loro avere nostra comunicazione di accettazione del concordato altrimenti potrebbe saltare tutto e chi ci rimette (guarda caso) saremmo noi lavoratori... Ma come, la settimana prima c'avevate detto... ma i dieci giorni sono già passati... ma ancora non c'hanno dato i conteggi... Insomma, gran casino, gente incazzata e riunione riconvocata di nuovo domani insieme agli avvocati per cercare di venire fuori da questo ginepraio, mentre la malefica raccomandata se la ride sotto i baffi, perfida!

E già sento gravarmi addosso il presentimento kafkiano che anche domani, con tutti quegli avvocati che parleranno in legalese, io non ci capirò una beneamata cippoletta, sbaglierò tutto lo sbagliabile, non riuscirò assolutamente a venirne a capo pur mettendoci tutta la buona volontà e ne pagherò il fio dicendo addio per sempre al mio povero TFR. Domani è martedì grasso, speriamo non ci siano le castagnole, comunque per sicurezza un salto il farmacia a comprare il travelgum ce lo faccio!!!

**************************************************************
foto di Mark

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Sere per esprimere la mia più totale solidarietà giuro che non mangerò nemmeno una castagnola!!

maddeche ha detto...

come la racconti tu un'azienda morente non la racconta nessuno

oggi digiuno anch'io (per solidarietà)

toglimi una curiosità: vedo molto understatement fra le maestranze, ma a fare un giretto sul tetto non c'avete pensato mai?

in ogni caso hai tutta (e non è poca) la mia solidarietà

Sere ha detto...

grazie raga, ma non credo che la mia nausea sia dovuta alle castagnole, per cui abbuffatevi pure!!

@ Maddechè: è vero siamo mosci, e se siamo arrivati al disastro effettivamente non è solo imputabile alla cattiva gestione, perchè anche noi dipendenti ci abbiamo messo ampiamente del nostro... Quando noi riottosi agitatori dei settori operativi (bassa manovalanza senza importanza ai loro occhi) abbiamo iniziato a lanciare gridi d'allarme coi dati alla mano, quasi nessuno ci ha voluto sentire e seguire, ci hanno lasciati da soli a scioperare e protestare fino a quando gli stipendi hanno iniziato a saltare. Allora sì, tutti fuori a protestare, solo che ormai era troppo tardi.

Gaspatcho ha detto...

Grande Serena! Mi dispiace da matti per la tua vicenda, ma penso, e spero, che una ragazza in gamba come te non avrà difficoltà a trovare un nuovo lavoro, anche se il periodo non è sicuramente dei migliori!
Mi associo anche io allo scipero dei castagnoli!

Pacchy ha detto...

Mi associo allo sciopero dei castagnoli, ma un bel giretto del gradevole giallino che ho in casa ti aspetta. Un abbraccio grande Sere che la forza di noi donne coraggiose sia con te.

francescatilio.it ha detto...

Un quadro sicuramente amaro ma la tua scrittura è caramellata, splendida!
Se avessi un'azienda ti assumerei io. Brava signorina!

quilly ha detto...

Tragicomica Serena, la miglior scrittrice corinaldese di sempre...

maxpaglino ha detto...

ciao Serena.
è un pò che non scambiamo due parole, e vedo che il lavoro va proprio di merda, come mezza Italia del resto.
Nella mia fabbrica siamo in amm. straord. (per insolvenza di 140 mln. di E.)che fra tre mesi compirà l'anno di durata, entro il quale dovrà essere venduta o FALLITA.
Le cartacce di ingiunzione al passivo le ho già fatte, e abbiamo già passato l'udienza per i creditori, accettata per noi operai, ma il bello è che non ci dicono una mazza sul futuro, e ci prendono tempo ad oltranza ....... brutto segno.
per ora lavoro e prendo lo stipendio, il tfr male che và è garantito dall'inps.
Il problema è che se salta tutto il lavoro in tutta Italia ......... dove cazzo andiamo a sbattere la testa?
ciao

Wanny ha detto...

Ciao Serola, seguo da tempo il tuo blog, ci sono capitato per caso una volta e da allora ti ho sempre seguita... anche se non sono vicino alla tua realtà (abito a Savona) esprimo anch'io tutta la mia solidarietà... e con il bellissimo post di oggi si rafforza sempre più in me la convinzione che dal tuo blog si possa trarre un bel film... stile Julie&Julia, ma su di te invece che sulla cucina francese...
tieni duro, sono con te!

Sere ha detto...

grazie a tutti per la solidarietà, siete fantastici. Mi dispiace per quelli che, come cittadinoQQ, si trovano ugualmente in un brutto periodo. Siamo in parecchi in questa situazione, purtroppo, ma stranamente se ne parla sempre meno, chissà come mai...

Un ringraziamento particolare a Wanny, la conferma che allora i webcapitani coraggiosi che surfano la rete in cerca di blog sconosciuti esistono ancora :)

Però, se mai qualcuno volesse fare un film (anche se per me il genere più adatto è quello demenziale, che so, una blogger spuntata, scary blogger...), ho già un'ideuzza sul regista!

Laura, Maddechè, Gaspa, Pacchy, Fra, Quilly, Max e Wanny: un bacione!

Anonimo ha detto...

Carissima,
Ma sputtanarli una volta per tutte come avrebbero da sempre meritato?
Tanto oramai...