sabato 1 marzo 2008

mi piace il vento




Oggi turno mattutino alla nostra piccola bottega del Commercio Equo e Solidale.

Non per tacitare la mia coscienza di privilegiata nata per puro caso nell'occidente ricco. Non per quello non bastano queste poche ore rubate alle solite noiose (ed effimere) pulizie del sabato...

Ad essere sincera, non posso negare che la bottega, con i suoi profumi di incensi e spezie esotiche, i suoi ciondoli di semi e giocattoli di bambù, i suoi misteriosi strumenti musicali ed i coloratissimi maglioni, mi attira come la luce per le falene! Non solo perchè intrinsecamente belli, non solo perchè espressione di altre culture e altri popoli, non solo perchè eticamente giusti... non posso nascondere che parte della mia fascinazione deriva dal semplice essere "altro".

Intendiamoci, esteriormente sono borghesissima ed anonima, la mia vita scorre lungo tradizionali e rassicuranti binari di standardizzata normalità, ma sottosotto c'è sempre quell'inquietudine di immaginare chi sarei se cedessi all'impulso ramingo e vagamente zingaresco, il piccolo lupo della steppa che cova nel mio stomaco... Velleità dal sapore vagamente tardoadolescenziale, lo so, ma stamattina la bottega è molto quieta mentre fuori infuria un vento vigoroso che scombina pensieri e foglie, fa volare cappelli e sogni, i pochi passanti tirano dritti verso le loro mete ed io tifo per le bandiere del Comune che cercano di liberarsi dai supporti...

Così oggi mi godo questo angolo di altrove, con un incensino opium, un vechio cd blues ed un libro di Pennac, mentre sgranocchio cioccolata speziata.
Se non è felicità, comunque ci va molto vicino...

ma come, dallo sturm-un-drang ad un finale un po' troppo pascolian-crepuscolare? embhè che mi frega, mica ho mai detto che sono una persona coerente!?!

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