mercoledì 12 marzo 2008

la politica italiana PUZZA ma non molliamo



Accolgo volentieri l'invito a diffondere questa iniziativa democratica di Andrea Scaloni, che a mio parere esprime in modo ammirevole il disgusto che suscita la scena politica italiana, ma anche la voglia testarda di non rassegnarsi e non rinunciare a quel briciolo di democrazia che ci resta.

"La scheda puzza? Non mollare!" di Andrea Scaloni

Quando di fronte all’“alternativa” DC-PCI, Indro Montanelli suggeriva di votare turandosi il naso, forse nemmeno lui poteva immaginare a quale punto di sfascio saremmo arrivati in questi tempi che non a lui ma a noi tocca vivere.
Di democratico è rimasto solo il diritto di voto: il formale diritto di fare un segno su una scheda.
Tutto il resto è negato.
Una legge elettorale infame e incomprensibile – o meglio: perfettamente comprensibile, visto lo scopo per cui è stata concepita – ha cancellato la scelta maggioritaria che gli italiani fecero con un referendum.
Dietro l’illusoria parvenza di democrazia diretta, l’indicazione sulla scheda del candidato premier pregiudica le funzioni del Presidente della Repubblica, al quale la Costituzione assegna il potere di nomina del capo del governo.
Poi la cosa più indecente: con le liste bloccate e le candidature già decise dalle segreterie dei partiti, di fatto all’elettore è stato sequestrato il diritto costituzionale di scegliere i suoi rappresentanti. Alla scelta dal basso si è sostituita la cooptazione dall’alto, gli eletti sono in realtà nominati, devono render conto non ai cittadini ma ai partiti, il rapporto fiduciario con gli elettori è ridotto a una caricatura.
È il trionfo delle oligarchie partitocratiche.

Nonostante tutto ciò, benché il diritto di voto in Italia sia ormai diventato un esercizio retorico, non vogliamo rinunciarvi.
Il 13 aprile andremo al seggio per esprimere la nostra scelta, qualunque essa sia.
Ma lo stato di decomposizione dei fondamentali diritti democratici impone di prendere delle precauzioni, e noi ci regoleremo così.
Entreremo nel seggio portando una molletta. Una semplice molletta da bucato ben in vista sul bavero della giacca, a mo’ di spilla. Ci faremo consegnare la scheda, entreremo in cabina e per votare ci tureremo il naso con la molletta.

La pensate come noi?
Allora il giorno delle elezioni fate la stessa cosa: PORTATEVI UNA MOLLETTA AL SEGGIO!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarebbe un puro gesto simbolico superfluo,stante il malcontento generale che sarà visibilmente leggibile in faccia agli elettori quanto e più di quanto possa esprimire un accessorio clownistico. I veri mali difficilmente eradicabili del nostro sistema politico e del nostro sistema sociale in genere, risiedono nel progressivo arricchimento/imborghesimento di una classe di "rappresentanti" tendenti a scivolare più su slogan e pathos di supremazia personale macchiettistica piuttosto che su valori ed ideali di reale appartenenza che hanno caratterizzato l'immediato secondo dopoguerra. Se a questa neoplasia degli ultimi tre lustri aggiungiamo un modus vivendi tutto italiota da prevaricatori/opportunisti ed un sistema educativo scolastico/familiare ampiamente deficitario, ecco che il quadretto ha la sua bella pennellata finale.
Ergo, che sia molletta da naso, fetta di salume da interno-scheda, o epiteti assortiti da lapis spuntato o voto ampiamente ponderato...è la "cabina" che sa di stantìo.

Sere ha detto...

Grazie del tuo contributo. Sono d'accordo con la tua analisi dei "veri mali" del nostro paese, ed è vero che "mollettarsi" altro non è che un gesto puramente simbolico, ma io non credo che sia così scontato. Mi spiego: l'innegabile malcontento generale avrà come effetto la diserzione delle urne da parte di molti elettori. Li capisco, perchè effettivamente quando la scelta è tra MALE e PEGGIO viene da chiedersi che senso abbia scegliere. Però, visto che ci stanno portando via tutti i diritti civili, temo che questo atteggiamento rassegnato non faccia che rafforzare il senso di onnipotenza ed impunità dei nostri politici, che si sentono liberi di fare i loro esclusivi interessi come e quando gli pare, tanto la gente non reagisce, anzi rinuncia volontariamente anche all'ultimo barlume di partecipazione democratica che ci è rimasto. Personalmente quindi preferisco andare a votare con una velleitaria molletta di protesta ad ulteriore espressione del mio dissenso (che esprimerò a maggior ragione in cabina, che sia con un voto ponderato, una scheda bianca, una serie di insulti o la famosa fetta di mortadella), piuttosto che rassegnarmi a questa politica di sciacalli, questi sì clowneschi nel loro ammantarsi di alti ideali e frasi populiste. Inoltre, nel nostro paese conta più l'esteriorità che non la sostanza: le cose devono fare scalpore per diventare notizia. Se questa piccola iniziativa "spettacolare" si diffonderà a sufficienza, potrebbe avere una risonanza mediatica non certo sufficiente a cambiare le cose (non sono così ottimista) ma forse bastante a suscitare riflessioni, animare qualche discussione, e magari piantare piccoli semi di mutamento. Chissà...

Anonimo ha detto...

L'unico scalpore che potrà "rifocillarmi" sarà un profondo,miracoloso rinnovamento del sistema educativo conformandolo ad un'etica sociale che non perda d'occhio necessariamente il nostro passato. Partendo dal ruolo del nucleo familiare (costretto da motivi economici ad una sempre minor coesione),proseguendo con quello scolastico (in stato di coma-poco vigile,)per sfociare inevitabilmente in quello politico (sempre meno missione ideologica e sempre più managerialità corporativista).
Famiglia,scuola e sistema politico sono fondamenta che hanno di fatto imboccato ormai, un processo di lento sgretolamento che reputo ormai irreversibile e che si nutrono sempre più di clamori e frivolezze piuttosto che di reale desiderio di sovvertire ruoli e mènti.
Ho idee "rivoltose" al riguardo, ma non per questo condanno il gesto...preferisco di gran lunga usare mollette per stendere del bucato pulito invece di tentare di "stenderci" simbolicamente un sistema lercio.
Non è detto però, che sul colle che guarda al Nevola, l'iniziativa non abbia successo..

Sere ha detto...

Ciao poeta,

famiglia, scuola e sistema politico sono allo sbando, ma come possiamo fare per cambiare le cose? Fammi partecipe delle tue "idee rivoltose", sentire altri pareri è sempre salutare (e poi sono curiosa!).

Nel mio piccolo, spero che il cambiamento possa venire dall'individuo: se tutti quelli che sono stanchi di questa situazione (e sono tanti) iniziassero ad agire di conseguenza, a parlarne con chi gli sta intorno, a ribellarsi ai furbetti, ai prevaricatori ma anche agli ignavi che incontriamo quotidianamente (al lavoro, a scuola, negli uffici pubblici), forse pian piano il mutamento potrebbe contagiare altre persone, e via così... Troppo ottimista? Forse, ma mi turba troppo pensare che la situazione sia irreversibile!

Un saluto dal colle che guarda al Nevola!

_____________________ ha detto...

I pensieri anacronistici da "moti" carbonari sono stati sostituiti nel tempo da qualche "carbonara"*..
solo l'indole ribelle conserva ancora qualche labile traccia di reazionario..

Un saluto dal colle capitolino.
:-)

*extra-gastronomica

Anonimo ha detto...

You write very well.

Sere ha detto...

thank you so much... even if I wonder how an insurance found this post?!?