venerdì 23 ottobre 2009

Linux Day, sabato anche a Senigallia

In questi giorni è uscita Windows 7. Speriamo che abbiano subito chiuso la porta a doppia mandata per non farla rientrare!

Battutacce a parte, ho sviluppato una certa allergia non tanto per i prodotti Microsoft (colpa anche di Vista, che mi sono ritrovata mio malgrado sul nuovo pc e mi sta facendo vedere i pixel verdi), quanto per la strategia commerciale che sta dietro di loro: lo strapotere di Bill & Co non si basa sull'oggettiva superiorità dei loro programmi, quanto sulla diffusione capillare e coercitiva per cui tu, semplice utente di computer che ne capisci poco o niente, vai a comperarti un normalissimo pc e il 98% di quelli in vendita ha già installata una delle tante versioni di Windows. Se ti è andata male, ti ritrovi con Vista.

La cosa non è irrimediabile, se Microsoft proprio non ti piace puoi cambiarlo, ma quanti si prendono la briga di formattare un pc nuovo per installarci un altro sistema operativo? Io no, ad esempio, anche perchè, una volta che lo fai, ti trovi comunque di fronte ad innumerevoli altri programmi o anche periferiche sviluppati da o per conto di Microsoft, che non sono compatibili con altri tipi di software o sistemi operativi, e ti fanno sudare sette camicie se non hai pagato pegno all'onnipresente Bill (che infatti è stato più e più volte multato dall'antitrust).
In poche parole, si tratta di monopolio.

Ma se al nostro utilizzatore finale non gliene frega nulla di cercarsi il sistema operativo migliore (magari con Microsoft ci si trova pure bene) e quindi se ne sbatte della libertà sua e del programmatore (quella di poter lavorare tranquillo senza dover per forza piegarsi alle strategie commerciali di Bill & Co.), vorrei far considerare altri aspetti: per prima cosa, quando accattiamo un pc già farcito di programmi e prodotti Microsoft, lo paghiamo di più proprio per via della presenza di detti programmi. E non è una spesa inevitabile: esistono alternative gratuite, i cosiddetti software open source.
Inoltre, gli utenti un po' più scafati sanno che i prodotti Microsoft sono rigidi, immodificabili, incedibili, e non molto sicuri: per quest'ultimo aspetto, non mi riferisco tanto ai bug o alla vulnerabilità ad eventuali attacchi esterni, quanto al fatto che il loro codice sorgente, il loro dna informatico, non è a disposizione dell'acquirente che quindi non può sapere cosa c'è dentro... Un esempio banale: se avete windows word 2000, scrivete =rand (3,99) e vedete cosa vi viene fuori. Ovviamente è un innocuo scherzo del programmatore, ma serve a chiarire il fatto che noi acquirenti in realtà non abbiamo nessun controllo e nessun potere su quello che abbiamo comperato.

Contro lo strapotere della Microsoft, e per difendere la libertà informatica, è possibile avvalersi del sistema operativo Linux e dei programmi correlati. Cos'ha Linux di diverso? Innanzitutto è, appunto, libero (che spesso significa anche gratuito, ma in generale va preso nell'accezione più ampia, filosofica, del termine): Linux è sviluppato nel rispetto di 4 libertà fondamentali, ossia quella di eseguire il programma per qualsiasi scopo, quella di studiarlo e modificarlo (senza penali nè copyright), quella di copiarlo e distribuirlo, ma anche di migliorarlo e distribuirne le modifiche per farne trarre beneficio alla comunità.

Avevamo già discusso dei vantaggi e dei (momentanei) svantaggi di Linux in una serata di Senigallia 2.0, qui potete trovare due video in cui i ragazzi del Linux User Group locale ci illustravano la filosofia e le funzionalità del software libero. Ora, in concomitanza con il Linux Day 2009, saranno a disposizione di chiunque abbia interesse ad approfondire l'argomento, per spiegare che "il Software Libero non è un mero insieme di applicativi e tecnologie informatiche, quanto piuttosto un paradigma culturale ed economico: si tratta di un modello di sviluppo del software incentrato sulla libera condivisione delle idee e della conoscenza, sulla cooperazione tra privati ed aziende, utenti e sviluppatori, nell'ottica della costruzione di un bene collettivo, il software, frutto del lavoro congiunto di una molteplicità di intelligenze".

I ragazzi del SenaLUG, in collaborazione con il Comune di Senigallia, vi aspettano sabato 24 ottobre presso la sala riunioni della biblioteca comunale (via Manni,1)


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non sapevo avessi tutte queste conoscenze ingformatiche Sèrola!

Comunque condivido tutto, parola per parola.

Sere ha detto...

Ciao Michele, non ho conoscenze informatiche, in compenso ho molti conoscenti informatici :)

ciaoo
Sere