giovedì 11 giugno 2009

Una montagna di balle

Una montagna di balle: una metafora usata per indicare una quantità enorme di falsità madornali che qualcuno, dagli amici spacconi ai potenti di turno (e ai media al loro servizio), prova a rifilare al soggetto osservatore.

In Italia, però, si associa anche ad un'immagine letterale: migliaia di eco-balle, che di ecologico non hanno altro che il nome, sbandierate dal nostro Governo come la soluzione del problema dello smaltimento dei rifiuti e che, invece, hanno portato ad un vero e proprio disastro ecologico.

Riprendendo la notizia dell'inchiesta sull'inceneritore di Acerra, ne approfitto per segnalarvi il documentario "Una Montagna di Balle", autoprodotto da alcuni giovani attivisti ambientalisti e girato dal 2003 al 2009, per svelare i retroscena della cosiddetta emergenza rifiuti in Campania: 15 anni di gestione straordinaria, commissariamenti, militarizzazioni e sospensioni delle normali attività di controllo e verifica dello Stato, che hanno bruciato enormi quantità di denaro pubblico e lasciato un'illimitata libertà d'azione a speculatori sospettati di collusione con la mafia. Senza risolvere un bel nulla, anzi.

Perché? Secondo gli autori del documentario, attualmente in fase di ultimazione, "il più grande disastro ecologico dell'Europa occidentale" è stato creato e mantenuto ad arte, al solo scopo di trarne profitto. Surprise, surprise. Solo che loro non si limitano alle ipotesi (producendo tutta una serie di prove e testimonianze) alla denuncia, perché esaminano anche possibili soluzioni alternative, dal ritorno alla differenziata ed al riciclaggio ai modelli proposti da altri paesi.

Una volta finito e reso pubblico, il documentario sarà liberamente riproducibile, ma chi fosse interessato a sostenere la produzione può prenotare una copia del documentario (alla modica cifra di 7 €) seguendo le indicazioni riportate nel blog apposito, dove si possono anche trovare molte altre informazioni sul film, gli autori, approfondimenti, fonti eccetera.

Insomma, turiamoci il naso, ma teniamo bene aperti gli occhi!


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