martedì 16 giugno 2009

Rassegna Stampa Renitente

In questi giorni il nostro Governo sta decidendo se equiparare tutti i siti internet alle testate giornalistiche, e vincolarli a sottostare all'obbligo di rettifica entro 48 ore per qualsiasi contenuto contestato, pena multe salatissime ed anche la detenzione. Speriamo che il ddl venga rifiutato da Napolitano, altrimenti le prossime rassegne stampa (se ci sarà ancora la stampa) dovrò inciderle sulla buccia delle arance che mi porteranno gli amici in visita al carcere.

Quindi, intanto che il Presidente della Repubblica pensa, corro a commentare le notizie della scorsa settimana finché sono in tempo!

L'Italia, volente o nolente, si avvia verso il ripristino delle centrali nucleari. E' iniziata una grande campagna per convincere i recalcitranti italiani che si tratta di una forma di energia assolutamente priva di rischi, per cui ora le stufe delle nostre case sono alimentate a pellet radioattivi: ogni focolare domestico diventerà un piccolo termovalorizzatore nucleare, con indubbi vantaggi economici ed ecologici dato che, con la casa fosforescente, nessuno avrà più bisogno di accendere la luce di notte.
M'illumino d'uranio

Dopo un lungo silenzio, D'Alema ritorna a parlare e adotta le strategie di Berlusconi, imitandone le sublimi gaffes: analizzando l'attuale situazione politica, invita l'opposizione a prepararsi alle scosse. Vabbè che gli elettori di sinistra hanno la tremarella tutte le volte che D'Alema apre bocca, ma questa immagine tellurica è proprio di cattivo gusto in un paese dove ancora migliaia di persone vivono nelle tendopoli. Purtroppo, però, una sola metafora non basta, D'Alema è uomo di cultura, ha letto Calvino e ci tiene a farcelo sapere: parlando di Berlusconi, lo ha definito un leader dimezzato. Già che c'era, poteva anche parlare del rondista rampante e l'opposizione inesistente!
Acculturato!

E restando in tema di gaffes, il nostro gaffeur de femme più famoso non poteva essere da meno! Durante una cena con Tronchetti Provera, Berlusconi attacca il solito disco lamentandosi delle continue accuse che gli rivolgono stampa, oppositori e congiurati vari, e sbotta: "mi hanno detto di tutto, manca solo che mi dicano che sono gay!". Come se ci fosse stato qualche dubbio residuo sulle inclinazioni sessuali del Premier, dopo il Noemi-gate e le foto delle ninfette desnude a Villa Certosa... Comunque, di fronte a cotanta smentita, la comunità omosessuale tira un sospiro di sollievo: che culo!

Nonostante la bella notizia, gli omosessuali non hanno comunque vita facile in Italia: non basta il gay pride per raggiungere la parità, in un paese dove una ex velina ha il potere di cancellare ogni riferimento agli omosessuali dalle pagine del sito del Ministero delle (IM)Pari Opportunità, mentre il principale partito d'opposizione perde l'ennesima occasione di dimostrarsi nei fatti un partito veramente progressista e liberale.
In&Out? In Italia solo out!

In contrapposizione alla colorata kermesse del gay pride, stanno per partire le ronde nere, da non confondere con gli aggraziati volatili che tornano ciclicamente dall'Africa annunciando la primavera nei nostri cieli: questi si fregiano di aquile ma sono bipedi, si aggirano in branchi, e se fosse per loro rispedirebbero a casa pure quelle clandestine delle rondini! Eppure le ronde nere sono forse l'unica cosa di colore scuro che potrà rimanere in un'Italia sempre più razzista e sempre più criticata, tanto da Amnesty quanto dalle associazioni umanitarie e dall'Unione Europea.
Il Futuro? Lo vedo nero!

Una scarrellata completa delle principali notizie della scorsa settimana non sarebbe completa se non parlassi anche di Gheddafi, in visita a Roma. In soli tre giorni è riuscito a trattarci da invasori sconfitti dimenticandosi aiuti e generose sovvenzioni, propinarci lezioni di etica politica e parità sessuale, schivare domande e contestazioni per il suo regime dittatoriale, accusare gli USA di essere dei terroristi senza dire una parola sulla strage di Lockerbie e altre simpatiche manifestazioni di orgoglio libico, mandare in tilt il traffico ed i protocolli ufficiali, esaurire la pazienza di Fini, spaccare il PD (vabbè, questo è facile) e ripartire salutato festosamente dal nostro Premier.
Un colpo di calore, un miraggio? No, è tutto vero!


(Vignetta presa da Mantrablog)

2 commenti:

conny(venze) ha detto...

Nel discorso del suo insediamento, Napolitano testualmente disse:"dedicherò senza risparmio le mie energie all'interesse generale per poter contare sulla fiducia dei rappresentanti del popolo e dei cittadini italiani senza distinzione di parte".
A distanza di tre anni il riscontro effettivo di quelle intenzioni è sconfortante..

Sere ha detto...

Napolitano ha dichiarato che non ha intenzione di intromettersi nell'operato del Parlamento... ergo come già per il lodo Alfano non muoverà un dito per difenderci da questa e dalle prossime porcate!