sabato 30 agosto 2008

Il poeta è un fingitore: omaggio a Pessoa

Ieri sera sono andata a vedere uno spettacolo in paese. Serata piacevolmente estiva, pubblico sparuto ma attento, raggruppato sotto i portici del Comune, dalla parte del terrazzetto con vista sulla campagna notturna.

Mauro Pierfederici narrava la vita e le opere del poeta portoghese Fernando Pessoa, alternando note autobiografiche, ritratti di eteronimi, brani di sognante lirismo ("ho in me tutti i sogni del mondo") e di acuta introspezione ("è così difficile capire cosa si prova quando si osserva se stessi").
Il tutto accompagnato dai suoni misteriosi ed un po' magici della marimba di Giacomo Sebastianelli, l'Allevi d.d.f. (d'là dal fiume) delle percussioni, uno straordinario talento nostrano (nato proprio a Corinaldo da una famiglia decisamente cara alle Muse, visto che anche il fratello Filippo è un sassofonista spettacolare) molto noto anche all'estero ma, nemo profeta in patria, semisconosciuto da noi.

Una bella serata, con ritmi e parole sorprendenti: Pessoa, spiegava Mauro, non scriveva in rima perché "non esistono due alberi perfettamente uguali ed affiancati", e parimenti le mani di Giacomo sottolineavano il concetto traendo suoni sempre nuovi e diversi da bonghi, tamburi, bacchette e quant'altro (non mi sarei stupita se si fosse messo a suonare anche la ringhiera...).

Un inaspettato jazz di percussioni, cui si contrapponeva e fondeva la calma partecipazione del narratore. Solo due i nei della serata: la contemporanea sessione di prove della banda cittadina al completo, a meno di 20 metri da noi, e qui ci vogliono proprio i complimenti all'organizzazione comunale, che ha deciso di spostare l'esibizione dei due artisti, originariamente prevista presso le più isolate (ed isolanti) antiche fonti, senza informarne la banda... ma si sa, a Corinaldo se non sono matti non ce li vogliamo...

Il secondo neo? Beh, la bellezza del musicista, che effettivamente è stata una notevole fonte di distrazione (molto più della banda...). Ma anche questo è un dono di famiglia, vero Filippo?

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(foto presa dall'album Flickr oslvaldolicini)

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