giovedì 20 novembre 2008

Dedicato all'educativa scenetta Latorre-Bocchino

Ispirata da un commento di Wertschellik, sono andata a ripescarmi questa canzone di Gaber, che calza a pennello all'ultimo inciucio italiano!

Tutti noi ce la prendiamo / con la storia / ma io dico che la colpa e' nostra / e' evidente che la gente / e' poco seria / quando parla di sinistra o destra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra / Fare il bagno nella vasca e' destra / far la doccia invece e' sinistra / un pacchetto di Marlboro e' di destra / di contrabbando e' sinistra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra / Una bella minestrina e' di destra / il minestrone e' sempre di sinistra / tutti i film che fanno oggi son di destra / se annoiano son di sinistra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra / Le scarpette da ginnastica o tennis / hanno ancora un posto uhm di destra / ma portarle tutte sporche e slacciate / e' da scemi piu' che di sinistra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra / I bluejeans che sono un segno di sinistra / con la giacca vanno verso destra / il concerto nello stadio e' sinistra / i prezzi sono di destra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra / I collant son quasi sempre di sinistra / il reggicalze e' più che mai di destra / la pisciata in compagnia e' sinistra / il cesso e' sempre a destra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra / La piscina bella azzurra e trasparente / e' evidente che sia un po' di destra / mentre i mi tutti laghi e che il / sono di merda piu' che di sinistra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra / L'ideologia l'ideologia / malgrado tutto credo ancora che ci sia / e' la passione l'ossessione della tua diversita' / che momento dov'e' andata non si sa / dove non si sa / dove non si sa / Io direi / che culatello e' di destra / la mortadella e' di sinistra / se la cioccolata svizzera e' destra / la Nutella e' ora di sinistra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra / Il pensiero liberale e' di destra / ora buono anche per la sinistra / non si sa se la fortuna sia di destra / la sfiga e' sempre di sinistra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra / Il saluto vigoroso a pugno chiuso / e' antico gesto di sinistra / quello uhm degli anni venti uhm romano / e' da stronzi oltre che di destra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra / L'ideologia l'ideologia / malgrado tutto credo ancora che ci sia / e' continuare ad affermare / un pensiero e perche' / con la scusa di contrasto che non c'e' / se c'e' chissa' dov'e' / se c'e' chissa' dov'e' / Tutto vecchio moralismo e' sinistra / la mancanza di morale e' destra / anche il Papa ultimamente e' a sinistra / e' demonio che era andato a destra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra / La risposta delle masse e' sinistra / con un lieve cedimento a destra / son sicuro che bastardo e' sinistra / il figlio di puttana e' destra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra / Una donna emancipata e' sinistra / riservata e' un po'piu' di destra / ma un figone resta sempre un'attrazione / che va bene per sinistra e destra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra / Tutti noi ce la prendiamo / con la storia / ma io dico che la colpa e' nostra / e' evidente che la gente / e' poco seria / quando parla di sinistra o destra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra / Ma cos'e' la destra / cos'e' la sinistra?
Destrasinistra
Destrasinistra
Destrasinistra
Destrasinistra
Destrasinistra
Basta



10 commenti:

Anonimo ha detto...

Wertschellik è il ramo tedesco della famiglia Vercellik?

Ma quanti sono?

Cina ha detto...

ah ah ah ho appena lasciato un commento sul nostro blog... e poi ho letto il tuo e... va a vedere che casualità.
Ciao Sere

LorenzoMan ha detto...

Comunque c'è una cosa che non capisco: da quando ho conosciuto Andrea (capostipite della famiglia Vercellik) lo sento dire questa cosa sul non sentirsi italiano ed espreimere questa voglia di espatrio. Premesso che non so se esistano motivi particolari che lo legano all’Italia e non che voglia minimamente essere ironico o farmi i fatti suoi, ma mi domando perché non prenda armi e bagagli e non vada all’estero. Perché alla fine uno dei mali maggiori dell’italiano è proprio quello di lamentarsi tanto senza mai prendere la decisione più estrema ma più coerente: andarsene.
Io, come disse Biagi, non sono fiero di essere italiano, però ne sono contento.

Anonimo ha detto...

Partire occorre farlo a 20 anni, a 21 ormai è tardi... e io, ahimé, ne ho già 24 (sono dell '84!! anno dei mondiali), aggiungi che, non essendo laureato, non potrei trovare un lavoro dignitoso all'estero altro che quello del vu'lavà insieme con colleghi messicani e rumeni a cui noi italiani siamo equiparati giustamente.

Ma se mi avessi conosciuto durante le superiori avresti sentito altre idee e pensieri verso il mio paese (quello che era allora il mio paese) per cui sentivo un forte amore nazionalista, ma come tutti i grandi amori, se non corrisposti si cambiano in odio e disprezzo, così io posso dire che disprezzo profondamente -oggi- questo strano ente inutile di nome Italia.
Paese retrogrado, illiberale, ottuso, arrogante, casciarone e piazzaiolo, sempre pronto a far di ogni occasione una cena e accordarsi col nemico di turno per fare la sua mafietta, un paese con zone in pieno 3° mondo (vedi dati onu su analfebetismo e criminalità).

Sono lieto però dell'invasione estracomunitaria e del calo della natalità da parte degli indigeni italiani perché questo non può essere che l'inizio di uno stravolgimento sociologico che annacquerà l'italianità nei prossimi anni, e io credo qualunque cosa venga fuori non può essere che migliore.

In attesa di ciò mi sento apolide e mi accontento della cittadinanza europea. :-)

Sere ha detto...

bella discussione!

io amo profondamente l'Italia, secondo me è un paese meraviglioso, pieno di gente meravigliosa... e di incredibili buzzurri! E a volte mi vergogno come un cane per come alcuni conterranei si comportano, sia in ambito pubblico e politico sia in quello privato. Devo amettere che spesso mi capita di dire, tra il serio e il faceto, che vorrei emigrare in un paese più civile. Però in fondo penso che sia più giusto e più coraggioso restare qui e cercare di cambiare le cose, partendo dal piccolo e dal privato.

Il problema è che questo non fa notizia, a differenza, ad esempio, del tipo macho idiota che importuna le donne (che sia il Presidente del Consiglio o un pinco pallino qualsiasi)...

Grazie a tutti per gli interventi, e un bacione grosso a Cina!

Anonimo ha detto...

l'opinione di un colhone.

Anonimo ha detto...

Attento Vercellik, Hitler ed i Fascisiti detestavano gli apolidi in quanto categoria simile alle mine vaganti e ne hanno bruciati a bizzeffe nei loro forni. Con i tempi che corrono, fossi in te, mi troverei una collocazione.
E poi nella vita bisogna fare delle scelte ed considerarsi apolidi mi sembra tanto un non prendere posizione.
Il tuo disfattismo non porta ad alcuna evoluzione e mi sembra che trincerarsi in una torre eburnea non sia molto corretto. In fondo trai dei benefici dallo Stato in cui vivi.
Senza polemica.
claudiabalena

Anonimo ha detto...

@ Anonimo/Claudia

Hitler e i fascisti sono stati condannati dalla storia come regimi e ideologia fallimentari (vedi cosa hanno fatto di Italia e Germania e trai le tue conclusioni) inoltre la loro apologia rasenta il reato.

Sulle scelte, essere cittadino del mondo non solo è una scelta ma una scelta coraggiosa (vedi anche punto precendente), intelligente e anticonformista, non solo è LA scelta, ma è una scelta superiore..

Il mio non è disfattismo, la mia e consapevole constatazione dell'inferiorità MORALE e CIVILE del popolo italiano, se a qualcuno piace questo stato di cose e ne fa il panegirico credo questo non porterà a nessun miglioramento anche se, narcisisticamente parlando, illudersi che la minestra che si mangia sia sempre la migliore torna utile, ma io rifuggo da simili -infantili- meccanismi di protezione dell'io.

senza polemica.
Vercellik

Anonimo ha detto...

Nessuno vuole suonarsela e ballarsela. L'occhio critico ce l'ho anche io e proprio perchè sono italiana, vorrei cercare di cambiare qualcosa.
Essere senza patria (lett. senza città) dà una grande libertà, certo, ma soprattutto di prendere qua e là quello che c'è di buono. Non di impegnarsi per cambiare quello che non ci piace. E non credo che si possa generalizzare sulla moralità di un popolo: ci sono fulgidi esempi altamente etici anche da noi, come ci sono i quaqquaraquà sia qui che altrove.
claudiabalena

Sere ha detto...

Secondo me ogni scelta può essere coraggiosa o meno, dipende dall'onestà morale con cui la si attua.

Decidere di tagliare tutti i ponti con la propria patria perchè si preferisce approfittare di un'alternativa già bell'e pronta (piuttosto che restare nella propria e lottare per migliorarla) non è una scelta coraggiosa, come pure non lo è restare in patria accettando passivamente ogni bruttura perchè è meno "faticoso" che cercare un'alternativa.

Se invece si decide di diventare cittadini del mondo perchè ci si sente uniti a tutto il genere umano, indipendentemente da concetti e divisioni innaturali come nazione, stato o altro, è un altro paio di maniche.

Io non sono molto legata al concetto di patria, non verserei sangue per proteggere i nostri confini e non me ne frega nulla se/quando un giorno gli italiani di origine "oriunda" superassero di numero gli "autoctoni". Sono invece legata alla nostra storia e la nostra cultura, che, nel bene e nel male, sono l'origine ed il substrato del nostro paese oggi. Invece di imitare cio che di buono fanno/hanno gli altri paesi, vorrei che fossimo in grado di innestarli nelle cose migliori della nostra cultura e usarli per progredire.

Ciao
Sere